Un intervento di ripascimento dall’importo complessivo di 100 mila euro che dovrà essere realizzato entro ottobre prossimo. Il Comune di Latina sta per presentare il progetto con richiesta di finanziamento alla Regione Lazio per intervenire contro l’emergenza erosione che sta interessando la costa del lungomare e in particolare, nelle ultime settimane, la spiaggia all’altezza dell’hotel Fogliano. Dopo le segnalazioni di diversi cittadini e operatori e l’appello lanciato dall’ex consigliere comunale Gianni Chiarato, adesso arriva la risposta dell’amministrazione Coletta che sta cercando, attraverso gli uffici, di risolvere il problema.

Il caso degli stabilimenti

Si sono presentati come i paladini delle regole e promettono di diventare i signori delle deroghe. La confusione regna sovrana nei corridoi di Piazza del Popolo e gli assessori parlano come fossero dirigenti, forse prima ancora di confrontarsi con quelli per sapere se questa o quella prospettiva sia tecnicamente praticabile o meno, o peggio, senza sapere davvero se una determinata materia sia di competenza, o in che misura lo sia, dell’assessorato che rappresenta.
Così Felice Costanti, responsabile politico delle Attività Produttive, si è avventurato in una anticipazione sul destino prossimo degli stabilimenti balneari del Lido, annunciando che si impegnerà per trovare una soluzione tampone capace di bypassare anche per quest’anno, perché di questo si tratta, l’obbligo dello smontaggio delle strutture entro la data del 31 ottobre.
Sarebbe appena il caso di dare una ripassata alle ordinanze del Tar della primavera scorsa, laddove i giudici scrivono che la previsione della destagionalizzazione introdotta dalla norma regionale implica comunque delle scelte di competenza dei Comuni, «il che esclude ogni richiamo ai titoli esistenti, perché la norma in questione non può essere interpretata nel senso di produrre l’irrilevanza della disciplina urbanistica vigente». Vuol dire che dal momento che le concessioni demaniali sono state a suo tempo rilasciate sulla scorta delle previsioni del Pua dell’epoca, prima di modificare quelle concessioni è necessario modificare la disciplina urbanistica. Un concetto chiarissimo già per l’amministrazione Di Giorgi ed anche per il Commissario Barbato, ma pare indigesta all’amministrazione Coletta. Anche il Tribunale del Riesame aveva successivamente sottolineato che la mancata rimozione delle strutture al termine della stagione balneare è un reato, e che sebbene il Tar avesse «restituito» il titolo concessorio, ciò non esime gli stabilimenti dall’obbligo di rimozione delle strutture al termine della stagione balneare.

L'articolo completo in edicola con Latina Oggi (9 settembre 2016)