Rosario e Vittorio hanno detto sì: prima unione civile celebrata nel capoluogo e in provincia di Frosinone.
Sono due uomini, residenti a Pomezia, e che fino a poche settimane fa hanno vissuto proprio nel capoluogo. L’amore, quello vero, vince su tutto e tutti. Vince i pregiudizi, i timori, la paura. E ieri, nella stanza dell’ufficiale dello stato civile del Comune di Frosinone, ha trionfato l’amore. I loro occhi esprimevano emozione, i loro sorrisi la gioia vera, come quella del primo giorno in cui le loro vite si sono incrociate, il 25 settembre del 2014. Da un caffè è scoccato il colpo di fulmine. Il 16 agosto di quest’anno hanno deciso di condividere la vita, in maniera ufficiale, unendosi in matrimonio. Fino a pochi mesi fa non era possibile celebrare il rito civile perché in Italia non esisteva una legge che riconoscesse le coppie dello stesso sesso. Ed ecco che, non appena anche la legge ha detto sì, sono andati al Comune di Frosinone a chiedere informazioni. Davanti alla risposta: «Se volete l’8 settembre potete celebrare la vostra unione civile» non hanno esitato un attimo e hanno detto il loro primo sì.
Sono Rosario Lo Gioco, ventisei anni, e Vittorio Pulina quarantacinque anni, il primo originario di Enna, il secondo di Sassari, la prima coppia che ha dato il via alle celebrazioni delle unioni civili in provincia di Frosinone. E proprio nel capoluogo hanno trascorso quattro mesi per motivi di lavoro. Hanno lasciato la casa di Frosinone due settimane fa, per tornare ieri e unirsi civilmente. Entrambi hanno scelto i pantaloni bianchi per il loro giorno più importante, camicia di colore blu per Rosario e nera per Vittorio, e cravatte colorate e abbinate ai rispettivi abiti.

L'articolo completo in edicola con Latina Oggi (9 settembre 2016)