Regole severe contro il gioco dâazzardo e le nuove dipendenze. Anche il Comune di Terracina, comunque in ritardo rispetto ad altri enti municipali dove la lotta alle ludopatie è partita da tempo, si prepara a porre norme chiare e rigide contro il boom di videopoker, slot machine e gratta e vinci. Non che quello dei âmalatiâ di gioco sia un fenomeno nuovo, essendo ormai diventato una triste realtà . Ma rappresenta sicuramente una novità lâimpegno concreto da parte del Comune di dotarsi di uno strumento che finalmente possa opporsi al dilagare della ludopatia. Ci sta lavorando lâassessorato ai Servizi sociali, rappresentato dalla delegata nonché vicesindaco Roberta Tintari.
Lo spunto arriva dalle linee programmatiche di mandato della giunta guidata dal sindaco Nicola Procaccini. Tra gli interventi urgenti da realizzare, allâinterno della macro-area dei servizi sociali, lâistituzione di un osservatorio sul disagio causato da dipendenze, anche quelle di più recente comparsa. Tra queste, il gioco dâazzardo causato da slot machine e videopoker. Più volte è stato chiesto allâamministrazione comunale di intervenire ma - complice anche un anno di commissariamento - la politica è rimasta ferma. Ora lâassessore Tintari vuole mettere un punto fermo nella propria azione amministrativa. «Lâosservatorio vuole studiare il fenomeno, conoscerlo e quindi porre degli strumenti. Come? Attraverso progetti mirati per cui la Regione Lazio può erogare finanziamenti». Allâinterno dellâosservatorio ovviamente il Comune non avrebbe un ruolo di comando bensì di guida. Lâente, infatti, andrebbe a sedere in cabina di regìa lasciando ad associazioni, esperti del settore e utenti il compito di lanciare proposte, condividere idee e promuovere una progettazione che sia il quanto più possibile condivisa. In questo contesto nascerebbe il disciplinare contro il gioco dâazzardo, sicuramente una delle emergenze da affrontare con maggiore velocità . «Oggi redigere un regolamento contro le slot machine - spiega Tintari - non è così difficile. Bastano pochi giorni per definire delle linee guida. Ma siamo sicuri che questo basterebbe?». Secondo la delegata il percorso da seguire è un altro.
«Occorre ragionare bene, studiare il fenomeno, dialogare con istituzioni, esperti e anche con il Ser.D. per capire in che modo realizzare una normativa che possa essere calata sul territorio, mirata per Terracina e per la sua comunità . Per questo stiamo prendendo tempo e studiando, altrimenti il risultato sarebbe un piano scollegato dal territorio, che non risponde alle sue esigenze e che quindi non riuscirebbe ad avere presa sulla comunità locale».
Ecco perchè il Comune dice no ai videopoker
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