Il carro armato dello sbarco in Normandia, lo Shermann Double Drive, uno dei pezzi storici della seconda Guerra Mondiale, è finito al centro di una vera e propria guerra giudiziaria. Dal Museo di Piana delle Orme a Borgo Faiti, finirà probabilmente al Museo dello Sbarco di Salerno. E’ quello che ha deciso il giudice del Tribunale di Roma dove è stata messa la parola fine al braccio di ferro. Il mezzo anfibio è un bene dello Stato ed appartiene al Ministero dei beni e delle attività culturali. È stato il giudice Matilde Campanella a mettere un punto ad una storia che andava avanti da quando il mezzo fu recuperato a due miglia dalla costa, nel cuore del Mar Tirreno. Morale: il carro armato è un pezzo antico, a cui è stato riconosciuto un vincolo di originalità, storicità e anche di una certa importanza, ha sostenuto il magistrato. Inizia tutto il 18 maggio di quasi 15 anni fa, quando il mezzo che si trova a 24 metri di profondità al largo tra Capaccio e Paestum in provincia di Salerno, viene riportato a galla l’unico che ci riesce, ed è una autentica impresa, è Mariano De Pasquale che lo porta a Piana delle Orme al prezzo di 20mila euro, il carro armato viene esposto ed è un successo. A Salerno la prendono male, anzi malissimo e lo Shermann finisce al centro di un conflitto: la Sovrintendenza archeologica sostiene che il carro armato è un oggetto moderno ma nel 2009 fa marcia indietro.

L'articolo completo in edicola con Latina Oggi (sabato 8 settembre)