La Procura di Latina e il pm Luigia Spinelli hanno disposto una consulenza sull’arma del delitto e sul coltello con cui è stato ucciso Marius Airinei, il romeno morto nella discoteca Felix di Latina al termine di una discussione con alcuni connazionali che sono detenuti in carcere. L’incarico sarà conferito domani in Procura con un obiettivo: estrapolare il Dna e le tracce biologiche oltre che dal coltello che è stato sequestrato e che apparteneva a Gheorghe Tirim anche sugli abiti che sono stati sequestrati sia alla vittima che agli indagati che sono detenuti in carcere. La Procura ha intenzione di allontanare ogni dubbio sulla dinamica dei fatti con l’obiettivo di rinforzare anche il castello accusatorio.
Gheorghe Tirim, difeso dall’avvocato Adriana Anzeloni, e si trova in carcere insieme al complice Sebastian Bozdog. Se il primo è ritenuto l’autore materiale del delitto, il secondo è accusato di aver partecipato al pestaggio. La vittima, secondo la ricostruzione degli investigatori della Squadra Mobile, è stata colpita da calci e pugni mentre era a terra anche se questa circostanza per il collegio difensivo è smentita da una circostanza: sul volto di Marius Airenei non c’erano tracce di calci e pugni evidenti e proprio per questo la difesa ha chiesto al gip un incidente probatorio per raccogliere la testimonianza di una donna che era presenta sulla scena del crimine nel locale Felix. La sua versione secondo al difesa potrebbe anche cambiare i fatti e l’approccio investigativo. Al momento il gip ancora non ha sciolto la riserva. Il consulente della Procura avrà il compito anche di estrapolare le tracce biologiche sugli abiti che sono stati sequestrati. Il movente dell’omicidio per la polizia è da ricercare in una avance da parte della vittima ad una ragazza che stava partecipando al concorso di Miss Romania.
I due indagati invece hanno sostenuto che sarebbero stati aggrediti verbalmente da Marius e successivamente proprio Tirim ha spiegato di essere stato picchiato da un gruppo di persone, tra cui la stessa vittima e che si è difeso perchè si sentiva in pericolo di vita. A quel punto - ha detto nel corso dell’interrogatorio - ha tirato fuori il coltello su cui adesso sarà eseguita una perizia.