Eâ davvero un caso singolare che però potrebbe rappresentare per molti immigrati senza scrupoli, lo strumento ideale per appropriarsi di un qualsiasi immobile senza rischi seri di essere cacciati via con la forza dalle autorità . Eâ ciò che però, purtroppo, è accaduto ad un cittadino di Latina, di nome Salvatore, che un anno e mezzo fa ha deciso di cedere in locazione un appartamento in piazzale Gorizia a due cittadini di origini romene. Salvatore ha voluto fare tutto secondo le regole stipulando un contratto da 4 anni regolarmente registrato. Non voleva avere problemi, si è anche fidato firmando lâaccordo con due immigrati che al momento della stipula hanno presentato una residenza in Romania con lâaccordo che avrebbero trasferito domicilio e residenza a Latina dove venivano a vivere e a lavorare.
Era maggio 2015. I due inquilini risultano essere morosi sin dal giugno di quellâanno. Non hanno mai pagato. Così come non hanno mai nemmeno acceso utente per acqua e gas. Per quanto riguarda invece lâenergia elettrica, lâultimo accesso del proprietario con tanto di forze dellâordine, ha permesso di accertare che lâappartamento era dotato di energia proveniente da un appartamento dello stesso stabile (che non si è riusciti a individuare) tramite una presa elettrica volante.
Il muro di gomma della burocrazia
Salvatore si è rivolto allâavvocato Alessandro Mariani che ha avviato tutte le procedure del caso. Ma è a questo punto che proprietario e legale hanno sbattuto contro un muro di burocrazia. Quella stessa che oggi di fatto impedisce a chiunque di intervenire.
I due inquilini sono ufficialmente morosi. Non hanno invaso e occupato lâimmobile abusivamente. Hanno un contratto e dovrebbero rispettarlo. Non è una questione sul piano penale dunque, ma su quello civile. E qualsiasi atto a tale livello deve essere notificato alla controparte per informarla. Presso la sua residenza.
I due immigrati non hanno spostato la residenza a Latina. Niente glielo impone. Lâunico aspetto che avrebbe potuto costringerli a fare questo atto, sarebbe stata lâaccensione delle utenze di luce, gas e acqua attivabili solo con una residenza ufficiale.
Un vuoto normativo
Anche chi occupa, ad esempio, si autodenuncia alle forze dellâordine ammettendo lâinvasione in molti casi proprio per poter attivare le forniture essenziali. I due romeni invece hanno trovato lo stratagemma (quasi) perfetto. Essendo inquilini morosi, oggetto di procedimenti civili che non possono essergli notificati, possono starsene tranquillamente nellâappartamento senza che nessuno, proprietario in primis (a meno di gesti che lo farebbero sprofondare a lui nellâillegalità ) possa fare qualcosa. Eâ quanto Salvatore si è sentito dire da ogni parte, da ogni istituzione a cui si è rivolto.
Lâavvocato scrive al console
«Eâ inaccettabile che la legge presenti questo vuoto normativo in cui soggetti senza scrupoli possono inserirsi e appropriarsi di un bene senza che il legittimo proprietario abbia strumenti per intervenire e tutelarsi» ha dichiarato lâavvocato Alessandro Mariani che addirittura, ieri mattina si è rivolto al console romeno in Italia per chiedere un accertamento, quanto meno, sulla veridicità della residenza fornita dai due inquilini e chiedendo a lui, alla Procura, alla Questura e alla Prefettura di attivarsi, di trovare un modo per tutelare un cittadino italiano che confida, ancora, nell'ordinamento e nello Stato. E non può essere lasciato solo a lottare contro una mancanza normativa a cui nessuno ha mai posto o sembra voler porre rimedio. Perché ben venga la libera circolazione, ben vengano le opportunità e i diritti estesi a livello europeo, ma poi vanno anche tutelati.
Quando sfrattare gli affittuari morosi diventa impossibile
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Il racconto