Ci sono anche le infiltrazioni mafiose nel mercato ortofrutticolo di Fondi citate all'interno dell'indagine che ha portato nei giorni scorsi, personale della Direzione Investigativa Antimafia di Trapani ha notificato il decreto di confisca di parte del patrimonio immobiliare e societario riconducibile a Carmelo Gagliano, 50 enne marsalese, imprenditore nel settore dei trasporti.
La proposta di applicazione della misura di prevenzione, avanzata dal Direttore della D.I.A. Nunzio Antonio Ferla, è stata accolta dal Tribunale di Trapani-Sezione Misure di Prevenzione che ha emesso il relativo provvedimento ablativo valorizzando gli esiti delle investigazioni condotte dalla D.I.A. trapanese, dâintesa con il Procuratore Aggiunto Dr. Bernardo Petralia, coordinatore del âGruppo Misure di Prevenzioneâ, della D.D.A. di Palermo. A Gagliano è stata, altresì, applicata la sorveglianza speciale di P.S. con obbligo di soggiorno nel comune di dimora abituale per la durata di anni tre.
Carmelo Gagliano ha sempre svolto lâattività di autotrasportatore. Scevro da condanne per fatti di mafia, il suo inserimento negli ambienti malavitosi e lâadesione a logiche mafiose di gestione delle iniziative economiche è legato al suo ruolo di amministratore (quale âprestanomeâ), allâinterno della società di trasporti denominata âA.F.M. Autofrigo Marsala Soc. coopâ nella quale vantava cointeressenze lâesponente mafioso marsalese Ignazio Miceli, già sorvegliato speciale di P.S., del cui patrimonio, post mortem, è stata, di recente, disposta la confisca dal Tribunale di Trapani, sempre su proposta del Direttore della D.I.A..
La società di trasporti denominata âA.F.M. Autofrigo Marsala Soc. coopâ è stata al centro di una vasta inchiesta giudiziaria condotta dalla D.D.A. partenopea sulle infiltrazioni mafiose nel circuito della grande distribuzione ortofrutticola dellâagro pontino. Attraverso lo sviluppo di un ambizioso progetto investigativo portato avanti dal C.O. D.I.A. di Roma, a far data dal 2005, la Procura Distrettuale di Napoli portava alla luce, allâinterno del mercato ortofrutticolo di Fondi (LT), uno dei principali in Italia, lâesistenza di una spartizione degli affari da parte delle organizzazioni malavitose ivi operanti e di una monopolizzazione del settore dei trasporti su gomma del c.d. âclan dei casalesiâ.
Quelle indagini, avevano svelato le infiltrazioni ed i condizionamenti del clan âdei Casalesi-ala Schiavoneâ nelle attività dei principali mercati ortofrutticoli, ed evidenziato inoltre, che il clan âdei Casalesiâ, al fine di aggiudicarsi il controllo esclusivo nello strategico settore dei trasporti dei prodotti ortofrutticoli sulle tratte da e per la Sicilia, aveva stretto una vera e propria alleanza con emissari imprenditoriali di cosa nostra siciliana facenti capo a Gaetano Riina, fratello del più noto Salvatore (Totò) Riina, da anni residente nella provincia trapanese. Beneficiario principale, sul versante siciliano della provincia di Trapani, dellâaccordo affaristico mafioso tra gli esponenti camorristi dei âcasalesiâ e i mafiosi trapanesi sarebbe stato appunto lâimpresa âA.F.M. Autofrigo Marsalaâ, gestita da Ignazio Miceli e Carmelo Gagliano.
Tra i beni confiscati risultano terreni, fabbricati, lâintero capitale sociale e il compendio aziendale della società âL.G.F. Trasporti srlâ con sede a Mazara del Vallo, veicoli e rapporti bancari, per un valore di oltre 1.800.000,00 euro.
"Spartizione degli affari della malavita nel Mof" nell'indagine che ha portato all'arresto di Gagliano
"Spartizione degli affari della malavita nel Mof" nell'indagine che ha portato all'arresto di Gagliano
Fondi - Fondi