Sfidavano la sorte con i gratta e vinci, leggevano libri in completo relax sul terrazzo o al supermarket facevano tranquillamente la fila controllando il proprio numeretto. Eppure tutti, uno di loro dal lontano 1985, percepivano la pensione di invalidità per la cecità. A scoprire il raggiro da mezzo milione di euro sono sono stati i militari della Compagnia della Guardia di Finanza di Fondi, con un’operazione coordinata dal comando provinciale di Latina. Gli accertamenti sono stati avviati su ampio spettro su tutto il territorio, con servizi di pedinamento che sono andati avanti per oltre un anno. Tale attività ha portato le Fiamme Gialle del maggiore Andrea Ceccobelli a scoprire tre falsi ciechi. Tali sono stati giudicati dalle commissioni preposte alla valutazione del loro reale grado di invalidità, benché beneficiassero da anni delle pensioni e delle indennità di accompagnamento spettanti ai non vedenti. I tre soggetti individuati, invece, erano tutt’altro che “ciechi assoluti”, come è stato appurato dalle indagini dei finanzieri che per mesi hanno monitorato i loro spostamenti.

Gli indagati sono stati infatti ripresi e fotografati mentre passeggiavano tranquillamente in modo autonomo per le strade di Fondi, attraversando in modo disinvolto incroci e vie trafficate. Sono stati visti mentre al supermarket sceglievano con attenzione i prodotti da acquistare vedendone il prezzo e leggendone la scadenza sulle relative etichette. Tutto senza alcun tipo di aiuto.

Le definitiva conferma, a fronte dei sospetti derivanti da tali comportamenti, è emersa dai riscontri scaturiti dall’esame della documentazione acquisita presso gli enti preposti, che ha consentito ai finanzieri di raccogliere elementi probatori e di effettuare il conteggio dettagliato delle somme indebitamente ricevute dagli indagati e versate loro dall’Inps. Uno dal 2008 ha ricevuto 121.111 euro; un altro dal 2009 la somma di 120.045 euro; il terzo, dal 1985, la cifra di 300.360 euro. Per tutti è quindi scattata la denuncia alla procura per il reato di truffa in danno dello Stato, nonché la segnalazione all’Inps per il recupero delle somme e la cessazione dell’erogazione delle pensioni e indennità indebitamente percepite.

Al vaglio degli investigatori anche le posizioni dei medici che hanno diagnosticato e confermato la cecità degli indagati, al fine di verificare eventuali omissioni o profili di responsabilità penale sulla base della documentazione acquisita dai finanzieri.