Ieri è stato il giorno anche degli interrogatori in carcere per quanto riguarda l'operazione Olimpia. Per oltre due ore lâex sindaco di Latina Giovanni Di Giorgi si è difeso professandosi innocente. «Da sindaco - ha detto - non ho commesso alcun reato». Per lui e per tutti gli altri indagati ascoltati ieri mattina e ieri pomeriggio, il collegio difensivo ha chiesto la revoca della misura cautelare. Anche lâex assessore Giuseppe Di Rubbo ha respinto le accuse e ha difeso i piani urbanistici. Oggi gli altri interrogatori degli indagati che si trovano agli arresti domiciliari.
BALDINI - Ha risposto alle domande anche lâarchitetto Luca Baldini, finito anche lui in carcere. Difeso dallâavvocato Leone Zeppieri, il professionista pontino ha replicato alle contestazioni dei magistrati e si è professato anche lui innocente.
Baldini ha tentato di chiarire la sua posizione durante un interrogatorio durato anche questo due ore e che è finito nel primo pomeriggio. La difesa ha presentato unâistanza al gip con cui ha chiesto la revoca o la sostituzione della misura cautelare.
DEODATO - Lâultimo ad essere interrogato è stato lâimpiegato comunale che dallo scorso giugno è andato in pensione: Nicola Deodato, anche lui finito in carcere. Eâ difeso dagli avvocati Giuseppe Pesce e Marco Pandozi. Lâaudizione è iniziata alle 16,30 e nel corso di unâora e mezza, Deodato ha puntualizzato tutto: ha messo in rilievo che non è un funzionario del Comune di Latina ma un impiegato, o meglio lo è stato, di categoria C. Il dirigente lo chiamava e lui eseguiva, si limitava a questo anche se a volte si è posto il problema ma non aveva un potere decisionale.
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