Quella che sembrava lâoperazione impossibile, un triplo salto senza rete, si profila come la svolta pubblica nella gestione del servizio di raccolta dei rifiuti a Latina. Alla vigilia della pronuncia del Tribunale circa la fattibilità del piano concordatario sulla Latina Ambiente, viene compiuto un ulteriore passo in avanti per lâingresso del Comune nella Formia Rifiuti Zero, la società per azioni a capitale interamente pubblico creata dal Comune di Formia e che già da alcuni mesi punta a far entrare anche altre città tramite lâacquisto di quote. Ovviamente Latina sarebbe un socio di tutto riguardo perché è una città di 120mila abitanti, quindi con un numero di utenze appetibilissimo, e deve partire quasi da zero per la raccolta differenziata che è il segmento più remunerativo e anche il più capiente sul fronte occupazionale. Quello dei lavoratori è infatti un fronte difficile da affrontare ma proprio lâimplementazione della raccolta differenziata potrebbe essere la chiave di volta e consentire un riassorbimento di tutti gli attuali dipendenti. Come si sa da due giorni il sindaco ha incaricato il dirigente Giovanni Della Penna di redigere un piano di azione per il passaggio alla gestione in house del servizio rifiuti. Obiettivo che in verità si potrebbe raggiungere anche in modo diverso dalla acquisizione di quote della Frz, per esempio con la creazione di una spa del Comune di Latina o con lâacquisto delle azioni della Latina Ambiente oggi in mano alla Daneco spa, il socio con cui lâex commissario straordinario Giacomo Barbato aveva rotto ogni rapporto e con cui lâattuale assessore allâambiente Roberto Lessio non vuole avere a che fare. Come si sa Lessio, da giornalista, è stato autore di una serie di inchieste sui rifiuti a Montello e sui rapporti tra il Comune di Latina e il gruppo Colucci, cui Daneco appartiene.
L'articolo completo in edicola con Latina Oggi (19 novembre 2016)