«La conversazione è indicativa di come il Di Giorgi ed il Calandrini facciano dellâesigenza pubblica una questione strumentale per avvantaggiarsi politicamente». Questo quel che scrive, nellâordinanza di custodia cautelare con cui ha disposto gli arresti per lâinchiesta âOlimpiaâ, il gip Mara Mattioli, riferendosi a una conversazione tra i due fratelli dâItalia del 30 aprile 2015. Per mesi è stato ripetuto da FdI che Di Giorgi era caduto per lâennesima trappola organizzata da FI sullâurbanistica e che il partito voleva riprendere il governo cittadino proprio per superare quella logica della gestione della cosa pubblica legata agli interessi del mattone azzurro. Lo ha ripetuto allâinfinito, durante lâultima campagna elettorale, prima di essere sconfitto dal civico Damiano Coletta, il candidato sindaco Nicola Calandrini. In âOlimpiaâ, però, gli inquirenti raccontano unâaltra verità , fatta di interessi sullâurbanistica tanto da parte di FdI che di FI e soprattutto di una giunta collassata sotto il peso dei superiori interessi dellâaffare Acqualatina.
Nella conversazione evidenziata dal gip Mattioli, lâallora sindaco e quello che sarebbe diventato il candidato sindaco discutono âsul discorso di attribuire la responsabilità della sfiducia alla maggioranzaâ. Viene descritta la guerra sullâurbanistica come strettamente legata a quella sul potere nella spa dellâacqua, tanto che Di Giorgi si sarebbe deciso a portare i piani in Consiglio solo dopo aver visto gli sviluppi degli affari idrici, raccordandosi «dapprima con un assessore regionale e poi con il consigliere Calandrini». Il sindaco chiede così a quello che sarà il futuro sindaco, dopo la riunione avuta appunto per Acqualatina, «di fare subito un comunicato stampa per far credere alla gente che lâopposizione politica vuole sfiduciarlo perché ha interessi personali nellâurbanistica». Più chiaramente: «Eâ importante mettere le mani subito avanti..., perché coâ questi qua ormai è guerra..». E il fratello dâItalia Nicola condivide: «Li devi far tornare in ginocchio...., ammesso che questa cosa si possa sviluppare, ... da te!!». Ancora: «Con.... ti devi raccordare che tu fai questa cosa e lui non deve smentirla poi âsta cosa...». Calandrini, infine, inizia a parlare della sua futura candidatura e precisa che lui, Pasquale Maietta e Di Giorgi devono operare allâunisono: «Hai capito? Perché è talmente delicata che se non parliamo de ...non suoniamo lo stesso spartito...la stessa musica». Un Calandrini molto attivo quello che emerge negli ultimi giorni di vita della giunta Di Giorgi, che consiglia strategie al sindaco, sollecitandolo anche a tagliare lâerba: «Perché tanto in politica conta lâultima cosa che fai, non è che si ricordano quello che hai fatto otto mesi fa». Tutto calcolato guardando alla futura campagna elettorale, dove conta promettere, fosse anche «lâautostrada Latina-Ponza». Coletta con la sua Lbc si è però imposto nel capoluogo pontino ferito dallâennesima giunta crollata anticipatamente e i disegni dei Fratelli non sono stati quelli tracciati dagli elettori nellâurna.
Inchiesta Olimpia, il "piano" Di Giorgi - Calandrini
Inchiesta Olimpia, il "piano" Di Giorgi - Calandrini
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