Lo scenario che hanno tratteggiato gli inquirenti viene definito così: «imperversante illegalità e maturato nel tempo per dolosa omissione di controllo degli uffici del settore urbanistico consentendo in questo modo una ripulitura delle particelle interessate dagli obblighi gravati da: esproprio, diritto di superficie ed altro attraverso una compartecipazione di notai». Proprio i notai come aveva sottolineato anche il Procuratore Capo Andrea De Gasperis nel corso della conferenza stampa di Olimpia, hanno mascherato con i rogiti i vincoli imposti sul terreno e hanno permesso la stipula di infedeli convenzioni tra lâimprenditoria e lâamministrazione comunale.
Il termine utilizzato è «impossessamento di aree replicato nel 2014 in via Quarto a favore del costruttore Massimo Riccardo e con la âcomplicità â del Dirigente Comunale Rino Monti e del notaio Celeste «laddove il Comune di Latina si faceva cedere dal privato unâarea che, in cambio, otteneva la volumetrie residenziale di pertinenza della particella. Il reiterarsi di gravi illegittimità , emerse solo grazie allâapprofondimento investigativo, costituisce - sostengono gli investigatori - indubbiamente un sistema stabile sostenuto da notai in aderenza delinquenziale a pubblici funzionari che nel tempo hanno operato per un ingiusto arricchimento di costruttori in danno del Comune di Latina».
Urbanistica, i controlli ignorati e il ruolo dei notai
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