Sono trascorsi venti anni da quando i Casalesi, secondo l’Antimafia, utilizzando loro referenti in provincia di Latina, avrebbero cercato di compiere estorsioni nel capoluogo pontino e nei centri vicini. Un assalto di cui sarebbero stati vittime anche i Ciarelli, non ancora diventati il potente clan che sono oggi, ai quali i casertani avrebbero cercato di imporre il pizzo per consentire loro di continuare a delinquere, in particolare a compiere prestiti usurai. E per quelle vicende soltanto oggi pomeriggio è arrivata una sentenza. Il Tribunale di Latina ha condannato Ettore Mendico, l’uomo già condannato per aver messo in piedi l’associazione mafiosa dei “ragazzi di Castelforte”, a 12 anni e mezzo di reclusione, e a cinque anni di reclusione il campano Salvatore Cantiello e i fratelli Matteo e Mario Baldascini, da tempo inquadrati come referenti del clan dei Casalesi a Latina.