La risposta è attesa per le prossime ore, il termine scade domenica; fino a ieri sera non erano stati depositati i dispositivi per la seconda tranche degli indagati dellâoperazione Olimpia che avevano depositato ricorso al Tribunale del Riesame. Se in un primo momento era circolata lâipotesi che il responso sarebbe stato quasi immediato ed era previsto per ieri, in realtà non è così. Sono ore dâattesa per il collegio difensivo e per gli stessi indagati che aspettano quello che deciderà il collegio penale composto dai giudici Attilio Mari, Laura Previti e Imma Imperato. E sono gli stessi magistrati che nei giorni scorsi hanno scarcerato lâex sindaco Di Giorgi e gli altri indagati che avevano presentato il primo ricorso.
In aula gli avvocati Farau, Carturan, Mastracci, Mercurio, Pesce, Pandozi e Fevola, hanno puntato ancora una volta sulla mancanza del vincolo associativo contestato dal pm Giuseppe Miliano e sostenuto dal gip che ha firmato i provvedimenti restrittivi, chiedendo la scarcerazione per i propri assistiti e sottolineando la non attualità delle esigenze cautelari. Questâultimo aspetto sembra essere il più rilevante andando ad interpretare la decisione dei giudici. Non è escluso che i magistrati abbiano accertato che sia esistito un vincolo associativo che interessava gli ex amministratori ma che nel momento in cui non sono più incarica, il vincolo anche se esistito, sia cessato. E si spiegherebbe in questo senso anche la decisione di disporre una misura restrittiva molto affievolita per lâarchitetto Rino Monti, in servizio al Comune di Latina in qualità di dirigente che è stato interdetto. Eâ un provvedimento che sarebbe coerente e logico con questâultima interpretazione, rispetto invece alla completa libertà concessa agli altri indagati, a partire da Giovanni Di Giorgi che non è più sindaco di Latina, allâex assessore Giuseppe Di Rubbo che non ricopre alcun incarico e agli altri.
Nel dispositivo i giudici hanno sostenuto che resta in piedi il capo G, quello relativo alla contestazione del vincolo associativo relativo ai rapporti tra il Comune di Latina e la società calcistica, annullando invece gli altri capi. Tra 45 giorni saranno depositate le motivazioni che renderanno la decisione certamente molto più chiara anche perchè al momento si tratta di pure interpretazioni.
Lâoperazione Olimpia era scattata lo scorso 14 novembre e i carabinieri del Reparto Operativo del Comando Provinciale di Latina avevano notificato 16 provvedimenti cautelari, sia per il carcere che per gli arresti domiciliari. Tutti gli indagati in sede di interrogatorio di garanzia avevano risposto alle domande del gip e in un secondo momento avevano presentato ricorso al Riesame. La rima tranche lunedì scorso con la scarcerazione dei primi sette indagati ha portato ad un radicale cambiamento sotto il profilo delle esigenze cautelari che sono venute meno, adesso câè attesa per la risposta della seconda tranche che potrebbe confermare il ragionamento che hanno fatto i giudici sullâesistenza del vincolo associativo. Le altre accuse contestate a vario titolo sono quelle di turbativa negli incanti e poi anche falso.
L'ultima parola del Riesame per i sei indagati ai domiciliari
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