Le tre «S» terribili che nessun sindaco avrebbe voluto affrontare si stanno rivelando un ostacolo difficile anche per Damiano Coletta. Sono le tre società che da almeno dieci anni dettano legge in città e insieme sono in grado di far saltare il banco di qualunque amministrazione, note a tutti come Latina Ambiente spa, Acqualatina spa, Atral srl. Il sindaco in carica le aveva prese di mira, anzi di petto, conscio che si trattava di un bubbone, o meglio di soggetti nati in base a convenzioni e contratti perlomeno penalizzanti per il socio pubblico, però finora la battaglia si può dire persa o quantomeno rinviata a data da destinarsi. Perché, infatti, l’Atral ha appena portato a casa la 23sima proroga, in un tempo nel quale la terza proroga nei contratti pubblici affidati con appalto è già illegale e degna di segnalazione all’autorità anticorruzione. 
Poi c’è il fronte-rifiuti dove la situazione è, se possibile, anche peggiore. Il Comune di Latina, infatti, pur avendo ufficializzato la volontà di andare verso la gestione in house e di voler quindi entrare nella spa pubblica del Comune di Formia, per adesso si tiene la Latina Ambiente, la sua partecipata, quella che la Procura ha detto che deve fallire per troppi debiti accumulati. E, anche, perché non si trovano gli atti utili a provare il credito da 13,8 milioni di euro che la Latina Ambiente sostiene di avere verso il suo socio, ossia il Comune, nonché suo unico cliente. 
Ma mentre per la Latina Ambiente l’amministrazione comunale di Latina può incidere da sola, nel bene o nel male, nell’altra società partecipata, Acqualatina non è riuscita finora ad avere voce in capitolo sulle grandi questioni. Nonostante sia il socio pubblico con il pacchetto di azioni più importanti. L’azione in corso per bloccare la vendita delle quote di minoranza è stata determinata da un’azione quasi «di forza» di un gruppo di sindaci di centrodestra, cioè quel gruppo politico che ha lavorato fianco a fianco con l’attuale partner privato, Idrolatina srl.

L'articolo completo in edicola con Latina Oggi (4 dicembre 2016)