Nei prossimi giorni il Partito Comunista presenterà un esposto alla Procura della Repubblica sull’ormai annosa vicenda del cimitero urbano. Quanto accaduto nei giorni scorsi, con la pubblicazione sull’albo pretorio del Comune di Latina di un avviso del gestore del cimitero inerente la decadenza delle concessioni per chi non rinnovasse la stessa con un nuovo contratto, «è ad dir poco una cosa vergognosa», afferma il coordinatore Sciaudone. «L’amministrazione comunale - aggiunge Sciaudone - si è prestata ad una operazione che, a nostro parere, supera la soglia della legalità. In tanti anni non avevamo mai visto utilizzare uno strumento di comunicazione istituzionale per pubblicizzare operazioni di un concessionario di servizio pubblico. A questa operazione sono seguite le dichiarazioni dell’assessore Buttarelli che ribadivano la legittimità della cessazione delle concessioni dopo i 50 anni, ma questo va a cozzare con svariate sentenze del Consiglio di Stato e del T.A.R. ad esempio il T.A.R. della Sardegna sez.II con la sentenza del 19-01-2006 n.29 arriva a sentenziare che “….Le concessioni cimiteriali perpetue preesistenti al d.p.r. 10 settembre 1990 n.285 rimangono assoggettate al regime giuridico vigente al momento del loro rilascio potendo essere modificate solo da espressa disposizione di legge, da novazioni consensuali o dall’avverarsi dei casi di estinzione” il consiglio di stato sez.V sentenzia il 08-10-2002, n 5316 che” …..una concessione cimiteriale perpetua non può essere revocata e la sua cessazione può darsi unicamente nell’eventualità di estinzione per effetto della soppressione del cimitero».

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