L’inchiesta Olimpia continua ad avere effetti collaterali a quelli immediatamente collegati agli accertamenti sulle tre associazioni per delinquere esistenti in Comune a Latina. Il capo di Gabinetto dell’ex sindaco Giovanni Di Giorgi è stato rimosso dalla carica di membro dell’Osservatorio del Ministero dell’Interno sulle manifestazioni sportive, dove rappresentava la Procura federale della Fgci. Al suo posto è stato nominato Stefano La Porta. Gianfranco Melaragni è indagato insieme a Di Giorgi e ad altre 56 persone nell’ambito dell’indagine sull’associazione finalizzata alla corruzione e al falso contestata a vario titolo a politici e funzionari, oltre che alcuni imprenditori in relazione ai lavori di costruzione delle tribune dello stadio Francioni. In particolare dagli atti e dalle intercettazioni risulta che Melaragni, come altri, era a conoscenza del fatto che le strutture realizzate non fossero sicure e che ciò avrebbe potuto rappresentare un pericolo per la popolazione e per i tifosi. Inoltre viene riportato in atti che l’ex capo di gabinetto è stato l’autore materiale della interrogazione contro l’attuale questore Giuseppe De Matteis a firma del parlamentare di Fratelli d’Italia nonché Presidente del Latina calcio, Pasquale Maietta. Sulla ormai inopportuna presenza di Gianfranco Melaragni nell’Osservatorio del Viminale era stata presentata nei giorni scorsi un’interrogazione parlamentare al Ministero dell’Interno Alfano da parte di 13 deputati, primo firmatario Davide Mattiello che è anche membro della Commissione Parlamentare Antimafia, organismo che aveva affrontato il caso Melaragni-De Matteis in un’audizione di maggio scorso, in parte secretata. La vicenda, nonostante alcune precisazioni dello stesso Melaragni, che è un ex dirigente della Polizia di Stato oggi in pensione, resta una delle più oscure e controverse dell’inchiesta Olimpia, al di là delle contestazioni di rilevanza penale perché chiama in causa i vertici dell’ordine pubblico di quel periodo a Latina. Infatti sempre negli atti si fa riferimento ad un legame tra Melaragni e l’ex questore Alberto Intini, oggi a Firenze (non indagato in questo filone).