Quando l’hanno chiamata Starter gli investigatori sapevano che quell’inchiesta sui conti disordinati del Latina Calcio era la prima grana vera per Pasquale Maietta. In realtà i guai per il parlamentare di Fratelli d’Italia, già assessore, già presidente del Latina Calcio, già politico navigato, potrebbero derivare non tanto da tutto questo cumulo di cariche potenti, bensì da un vecchio dossier su di lui. Neppure tanto vecchio per la verità, scritto nel 2012 quando l’identità più importante di Maietta era quella di abile commercialista. La sua fortuna economica e poi politica è cominciata così, facendo il commercialista-mago per una molteplicità di società a responsabilità limitata o cooperative che, secondo gli inquirenti, sarebbero riuscite ad evadere le tasse. Una montagna di tasse. Quei soldi presumibilmente non versati al Fisco avrebbero determinato tre conseguenze. La prima: Pasquale Maietta è diventato ricco e ricercato nell’ambiente perché in lui molte società riconoscevano la figura giusta per abbattere gli oneri fiscali; la seconda: le medesime società sono diventate sempre di più fino a porre in essere una costellazione galattica in tutti i sensi; la terza: ad un certo punto questo enorme flusso di denaro attorno al professionista Maietta è diventato sospetto e ha suscitato la curiosità della Guardia di Finanza che sul commercialista ha scritto un dossier che già lo descriveva in un modo assai peggiore di quello che comunque emerge negli atti dell’inchiesta «Starter», che ha portato al sequestro dei conti della società Latina Calcio e, per equivalenza, anche quelli dello stesso Maietta e di Paola Cavicchi e dei figli.

L'articolo completo in edicola con Latina Oggi (17 dicembre 2016)