Una questione economica ma forse anche qualcosa di più dietro il licenziamento di Claudio Sperduti, dipendente assunto con la qualifica di «quadro» nella società pubblica Formia Rifiuti Zero e mandato via dalla stessa in conseguenza di 12 richiami disciplinari notificati tra settembre e ottobre 2016. Prima, durante l’estate, tra Sperduti e i vertici della società si era consumato un contenzioso squisitamente economico perché il dipendente aveva chiesto l’adeguamento salariale alla qualifica professionale, quella cioè di quadro nell’azienda. Ciò avrebbe comportato il versamento di una cifra inferiore ai ventimila euro e il conseguente adeguamento della retribuzione mensile. L’accordo economico è saltato ma subito dopo ci sono state le contestazioni disciplinari in serie fatte a Sperduti sia per alcune disfunzioni nel servizio di raccolta dei rifiuti in città che per divergenze nel secondo ruolo che svolgeva il dipendente, quello di corresponsabile dell’anticorruzione e trasparenza. Claudio Sperduti non è un dipendente qualunque della Formia Rifiuti Zero per almeno due ragioni. La prima: nella vita è anche il sindaco di Maenza, in quota Pd, lo stesso partito che rappresenta la maggioranza del consiglio comunale di Formia che è azionista unico di Formia Rifiuti Zero spa. La seconda: si tratta di una figura di riferimento del servizio rifiuti a Formia e specie da quando è nata Formia Rifiuti Zero gran parte degli aspetti organizzativi è stata curata proprio da Sperduti presentato in pubblico come il dipendente più importante, certamente uno ligio al suo dovere.