Sono state depositate dai giudici della Corte dâAppello di Roma le motivazioni sulla sentenza relativa al Gratta e Vinci conteso finito al centro di una vera e propria battaglia tra due famiglie del capoluogo pontino per una vincita molto ingente, di 500mila euro che risale al marzo del 2009. Madre e figlia erano state assolte lo scorso settembre dalla Corte dâAppello di Roma dallâaccusa di appropriazione indebita ma i soldi, ben 250mila euro da sette anni e mezzo sono sequestrati, continuano ad essere sotto chiave. I giudici che hanno anche disposto che dovrà decidere il giudice civile sulla destinazione della vincita, hanno depositato le motivazioni. Dopo la sentenza di primo grado la Corte dâAppello aveva assolto Andrea A. e Marzia C. e, la loro figlia, Alessia A., tutti residenti a Latina, difesi dallâavvocato Antonio Mantuano. La parte civile rappresentata dallâavvocato Renato Giugliano, aveva denunciato i fatti in Procura e il magistrato inquirente allâepoca dei fatti aveva indagato a piede libero tre persone. Non sono mai mancate le sorprese nel processo, il Tribunale di Latina e il giudice Daniela Puccinelli, aveva condannato i tre imputati alla pena di 9 mesi di reclusione e a 600 euro di multa alcuni mesi fa invece la sentenza è stata ribaltata. Ed ecco come i magistrati motivano quella decisione.
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