La Procura di Latina ha chiesto il giudizio immediato nei confronti del cittadino indiano, arrestato nel corso di unâoperazione congiunta di polizia e carabinieri che aveva portato alla scoperta di un fenomeno sommerso e sottotraccia: il caporalato nelle campagne dellâAgro Pontino. Il pubblico ministero Gregorio Capasso, titolare del fascicolo, ha chiesto il rito immediato cautelare, un giudizio previsto dal codice quando câè lâevidenza della prova. Eâ una mossa dettata dalla logica e da un quadro indiziario rimasto invariato dopo che i giudici del Tribunale del Riesame di Roma avevano confermato in blocco le accuse messe insieme sia dagli agenti della Digos di Latina che dai carabinieri del Nucleo Investigativo. Nellâinchiesta sono state indagate a piede libero anche altre persone, tra cui due coniugi pensionati entrambi residenti a Roma, la cui posizione invece è stata stralciata. La coppia è finita sul fascicolo del magistrato inquirente per aver affittato un terreno di via Portosello a Sabaudia dove gli investigatori avevano trovato una vera e propria baraccopoli. La loro posizione è al vaglio della Procura e non è escluso che a breve il magistrato firmi il 415.
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