Tutti i contatti di Anis Amri sono stati scandagliati nei minimi dettagli. Anche in provincia di Latina e sotto tutti i punti di vista. Oltre ai messaggi e alle telefonate che sono state analizzate per ricostruire i contatti che aveva in Italia, c’è un altro aspetto che è ritenuto importante: quello economico. Nelle ultime ore gli investigatori hanno controllato i movimenti bancari di persone vicine ad Amri con l’obiettivo di trovare qualche traccia ritenuta interessante: sono le operazioni avvenute in provincia di Latina da parte di persone che conoscevano il giovane tunisino; è un modo per gli investigatori per fare terra bruciata attorno ai contatti del 24enne. ome hanno sottolineato gli inquirenti c’è una pista ritenuta interessante e sarebbe proprio quella dei soldi. Amri in tasca aveva un gruzzoletto: 1500 euro in banconote da 50 e 20 euro e con ogni probabilità prelevati da uno sportello bancomat. Non poi così pochi ma neanche tantissimi. E’ questo il retroscena emerso già in un primo momento e su cui adesso si sta concentrando l’attenzione del pool dell’Antiterrorismo sulla provenienza di quel denaro trovato addosso al terrorista tunisino, autore dell’attentato dei mercati di Natale a Berlino e poi ucciso a Sesto San Giovanni in un conflitto a fuoco con la polizia.

L'articolo completo in edicola con Latina Oggi (4 gennaio 2016)