Lâemergenza era nellâaria ma è esplosa proprio durante le feste di Natale: la rete ospedaliera e quella del servizio 118 hanno mostrato le smagliature prevedibili di un sistema che ha subito tagli troppo pesanti per resistere ad urti come lâemergenza del freddo, dellâinfluenza e degli incidenti delle feste messi tutti insieme in due settimane. Le peggiori di tutto il 2016, coincise con la fine dellâanno e lâinizio del 2017.
Questa settimana gli interventi delle ambulanze del 118 sono stati messi a dura prova e in alcuni casi si sono registrati ritardi e polemiche. Il personale e i mezzi in servizio non erano sufficienti a coprire tutto il territorio e tutte le richieste, questo è apparso subito evidente, nonostante gli sforzi degli operatori in campo. Discorso analogo per i posti letto. La settimana che è appena finita è stata la più brutta per il Goretti e in specie per il Pronto Soccorso, dove si è verificato due giorni fa anche un incidente con lâambulanza. Le richieste di assistenza per il picco di influenza si sono moltiplicate in modo esponenziale e questo ha fatto saltare le disponibilità di posti letto. Il direttore sanitario dellâospedale più grande della provincia ha chiesto la disponibilità di ulteriori posti ai nosocomi più vicini, ossia quelli di Terracina e Fondi, i quali a loro volta hanno dovuto riaprire reparti chiusi per poter rispondere alla necessità di ulteriori posti letto per pazienti del loro comprensorio. La verità è che tutta la rete sanitaria pubblica pontina non era pronta per questa emergenza, né per quella legata al freddo che sta facendo aumentare i ricoveri di persone anziane e bambini, né per quella dellâinfluenza che ha fatto salire la domanda di prestazioni in generale. Il taglio del 30% circa dei posti disponibili disposto dalla Regione Lazio negli ultimi anni ha fatto il resto e causato disagi nelle strutture e ritardi negli interventi di emergenza.
L'articolo completo in edicola con Latina Oggi (8 gennaio 2017)