La difesa si è battuta strenuamente perché venissero ritenute inutilizzabili le intercettazioni «strappate» in forma indiretta all’onorevole Pasquale Maietta, e il Tribunale del Riesame ha dato ragione agli avvocati Leonardo Palombi e Filippo Dinacci: le conversazioni registrate e raccolte nel corso delle indagini del caso Olimpia nelle quali compare il deputato pontino non sono occasionali, ma vanno considerate indirette, e come tali non possono essere utilizzate. E quand’anche fossero state effettivamente occasionali, per essere utilizzate dovevano essere preventivamente sottoposte ad esplicita richiesta di autorizzazione da parte della Giunta camerale per le autorizzazioni. carta straccia. Ma è stata una vittoria di Pirro, perché i giudici del Riesame, gli stessi che hanno annullato l’ordinanza del Tribunale di Latina che disponeva l’arresto per 17 persone configurando tre distinte associazioni per delinquere, ha riconosciuto la sussistenza del vincolo associativo sulla vicenda dei rapporti tra il Comune e la società sportiva Latina Calcio anche senza il sostegno delle conversazioni di Pasquale Maietta, ritenuto il punto di riferimento dell’associazione criminosa. Di più, anche senza la bruttissima conversazione in cui il parlamentare minaccia senza troppi preamboli il dipendente comunale Nicola Deodato, i giudici romani hanno ritenuto penalmente rilevante quella circostanza, sulla quale la Procura di Latina aveva ipotizzato il reato di concussione.

(Articolo completo su Latina Oggi del 13 gennaio 2017)