L'assessore regionale alle politiche sociali, Rita Visini, ha illustrato oggi in commissione Salute, presieduta da Rodolfo Lena, la proposta di legge di iniziativa di Giunta che intende rendere i vaccini obbligatori requisito di accesso agli asili nido pubblici e privati nel Lazio. Si intende intervenire così sulla legge regionale 59 del 1980 (Norme sugli asili nido) introducendo un articolo aggiuntivo (il 2 bis) sull'assolvimento dell'obbligo vaccinale previsto dalla normativa nazionale vigente.

"Il nostro obiettivo - ha spiegato Visini - è preservare lo stato di salute del minore e delle persone con cui viene a contatto, sin dai primi anni di vita, contando sull'evidenza scientifica che colloca i vaccini tra gli interventi più efficaci e sicuri a disposizione della sanità pubblica per le prevenzione primaria delle malattie infettive".
Il testo all'esame della commissione cita espressamente i quattro vaccini attualmente obbligatori per tutti i nuovi nati: antidifteritica, antitetanica, antipoliomielitica e contro l'epatite B. Inserita poi una disposizione transitoria per l'anno scolastico 2017-2018, con rimando ad uno specifico provvedimento di Giunta per definire le modalità operative per attuare la legge.

"Vogliamo introdurre questo requisito d’accesso per i nidi - ha spiegato il presidente Lena - perché ormai anche la giustizia amministrativa ha stabilito che l’iscrizione ad un asilo comporta la convivenza dei bambini in un ambiente ristretto, per cui la mancanza di vaccinazione, per un elementare principio di precauzione sanitaria, si ripercuoterebbe sulla salute degli altri, anche quelli con particolare debolezze e fragilità immunitarie: per loro l’unica possibilità di frequentare la collettività è che tutti gli altri siano vaccinati".

Secondo i dati acquisiti nel corso della seduta, la copertura nel Lazio rispetto ai quattro vaccini obbligatori è ancora superiore rispetto al 95 per cento della popolazione richiesta dall'Organizzazione mondiale della sanità, ma è calata di due punti percentuali dal 2014 al 2015.

La proposta, approvata all'unanimità dall'esecutivo guidato da Nicola Zingaretti il 16 gennaio, è approdata alla Pisana dopo due giorni. Circostanza che ha determinato la protesta degli esponenti delle opposizioni, determinati a conoscere i motivi di un iter d'urgenza e lamentando scarso preavviso. In particolare, il consigliere Davide Barillari del Movimento 5 stelle ha posto il problema delle proposte di legge in attesa di essere esaminate dalla commissione e “scavalcate di fatto da atti urgenti di Giunta”. Chiesta inoltre una giornata di audizioni prima di procedere alla presentazione degli emendamenti. Pietro Sbardella (Misto) ha evidenziato la necessità di affrontare nel contempo il problema delle liste d'attesa per fronteggiare il presumibile aumento di richiesta di vaccinazioni. Dalla consigliera Marta Bonafoni (Si-Sel) un plauso al provvedimento di Giunta che "rappresenta anche una grande opportunità per dare nuovo vigore alla campagna vaccinale e alla diffusione di una corretta informazione sui benefici della prevenzione, anche presso i nuovi soggetti che ottengono la cittadinanza italiana". Maria Teresa Petrangolini (Pd) ha puntualizzato che si tratta di un provvedimento legislativo riguardante principalmente l'accesso agli asili nido e che non deve essere per questo strumentalizzato nell'ambito del dibattito su chi è a favore o contro i vaccini. 

Esaurita la discussione generale, il presidente Lena ha fissato il termine degli emendamenti alle ore 12 di lunedì 23 gennaio. Alla ore 10 di martedì 24 gennaio quello per i subemendamenti.