Eâ un consigliere comunale della nuova maggioranza ma dentro la sua scuola, la Piccaro di via Tasso, è solo il dirigente scolastico che smette i panni del politico per gestire seicento studenti tra le mille âcrepeâ gestionali di strutture datate e messe allâangolo dalle amministrazioni. Antonino Leotta nel giro di una settimana si è assunto la responsabilità di chiudere, non senza critiche, lâistituto che comprende classi di infanzia, elementari e medie per il mancato funzionamento dellâimpianto di riscaldamento, e poi di riaprirlo. Vie drastiche poi avallate da unâordinanza postuma e seguite da altre scuole con la ciliegina sulla torta del pronunciamento votato allâunanimità dal Consiglio di Istituto della scuola nella nota del 16 gennaio che diffidava lâente «a garantire lo stabile ripristino del funzionamento dellâimpianto, a tutela delle esigenze didattiche e del diritto alla salute dellâutenza».
Un paradosso curioso per il dirigente-politico che rischia di trovarsi al centro di una battaglia legale, in caso di ulteriori disservizi, contro lâamministrazione che rappresenta. E se è vero che a via Tasso i guai non finiscono mai (a novembre al primo nubifragio pioveva dentro unâaula e nella segreteria e ci si è attrezzati con le bacinelle) la strada della contesa legale sembra una possibilità per ora remota dal momento che la caldaia ha ripreso a funzionare normalmente ed il pezzo mancante, che aveva causato lo spegnimento ad intermittenza dellâimpianto, è arrivato e sarà montato nelle prossime ore. «Sono stato criticato per la decisione di chiudere la scuola - dice Leotta- ma non câera altra alternativa per tutelare la salute degli studenti.
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