E’ una provincia a due volti, come spesso succede. Latina si conferma una città che cresce e attrae nuovi residenti ma in tale contesto conta molto la componente-immigrazione. Dunque i nuovi migranti sono alla base della crescita di Latina che svetta al primo posto tra le dieci città italiane la cui popolazione è aumentata in modo più consistente dal 2007 ad oggi. E, d’altro canto, la forte presenza di immigrati, specialmente nel settore dell’agricoltura ha consentito la nascita e il radicamento di una pericolosa nuova mafia legata al caporalato e allo sfruttamento, dove un ruolo importante è svolto dai connazionali delle stesse vittime. Il doppio dato emerge contemporaneamente dal Rapporto Italia dell’Eurispes per il 2017 e dallo studio della fondazione «Leone Moressa». Secondo il primo «è in corso di formazione una sorta di proto-organizzazione mafiosa italo-punjabi, presente soprattutto in provincia di Latina e frutto dell’alleanza tra alcuni imprenditori agricoli pontini ed esponenti della comunità indiana locale, dediti alla tratta internazionale allo scopo di sfruttamento lavorativo, caporalato, usura, falsità documentali, spaccio di sostanze stupefacenti e medicinali di varia origine».

L'articolo completo in edicola con Latina Oggi (28 gennaio 2017)