à scattato nuovamente lâallarme al Centro Distribuzione Master di Poste Italiane in via Rossetti, ma questa volta non si è trattato di un falso. Due cartucce per pistola sono state trovate in uno dei contenitori utilizzati per suddividere la corrispondenza: come siano finite lì resta un mistero, ma lâipotesi più probabile resta quella di un plico confezionato con lâobiettivo di compiere unâintimidazione e che, probabilmente, si è aperto inavvertitamente prima della consegna.
Il caso è emerso solo ieri, ma risale alla giornata di venerdì quando al Cdm di via Rossetti sono intervenuti i carabinieri della Compagnia di Latina per gli accertamenti del caso. A dare lâallarme alla centrale operativa del 112 è stato il direttore non appena è stato informato della scoperta dal personale addetto allo smistamento della corrispondenza. Nelle strutture di questo tipo infatti il flusso di lettere viene sottoposto a controlli ferrei, pur mantenendo il rispetto della privacy dei destinatari, per evitare la trasmissione di materiale esplosivo.
In questo caso però la scoperta è stata più semplice, senza la necessità di ricorrere a particolari procedure di sicurezza. A quanto sarebbe stato un dipendente, la mattina di venerdì, a notare una delle cartucce mentre veniva maneggiata la corrispondenza: lâattività per quel lotto di lettere è stata quindi sospesa per consentire lâintervento dei carabinieri. Poco più tardi, però, era stato trovato il secondo proiettile uguale al primo, a quanto pare sempre nello stesso contenitore di lettere. Così le pattuglie dellâArma erano intervenute nuovamente per acquisire anche il secondo oggetto.
Ad avanzare lâipotesi più plausibile, ossia che le cartucce fossero contenute in un plico e che questo possa essersi aperto inavvertitamente lasciandole uscire, è stata proprio la direzione del Centro Distribuzione. A quanto pare tuttavia non è stato possibile compiere accertamenti sulla corrispondenza e quindi risalire al destinatario, puramente per una questione di privacy.
Difficile quindi ipotizzare lâidentità del destinatario e da lì partire con le indagini utili a risalire dellâautore, come pure al movente, di quello che ha tutta lâaria di essere un gesto intimidatorio.
Meno probabile lâalternativa che le cartucce siano finite inavvertitamente nel contenitore delle lettere. Non si tratterebbe infatti di comuni proiettili per semiautomatiche, come quelle in dotazione a forze dellâordine e guardie giurate, ma di munizioni caricate a salve, quelle per intenderci utilizzate con le cosiddette âscacciacaniâ: il bossolo, anche se di piccolo calibro, è lo stesso delle pistole vere e contiene polvere da sparo, ma è privo di ogiva, ossia la punta che viene sparata. Insomma, munizioni più facili da rimediare, ma pur sempre efficaci per recapitare un messaggio âpesanteâ.
Proiettili nella posta è giallo all'ufficio postale
Proiettili nella posta è giallo all'ufficio postale
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