Un’altra grana per il liquidatore della società Terme di Fogliano: un avviso di accertamento per una somma di circa 2 milioni e 300 mila euro che la società per azioni dovrebbe corrispondere per saldare un lungo arretrato relativo all’Imu, l’imposta municipale unica relativa al possesso dei beni immobili.
La cosa sfiora il paradosso, perché a muovere le carte che hanno portato all’avviso di accertamento è stato il Comune di Latina, socio di maggioranza della Fogliano spa, in quanto detentore dell’86% delle azioni societarie. A prima vista potrebbe sembrare che il Comune stia chiedendo a se stesso di pagare l’imposta Imu, ma in realtà non è proprio così che stanno le cose. Trattandosi di una società terza, benché partecipata da Comune e Amministrazione provinciale di Latina, la Fogliano spa rientra tra i soggetti tenuti a versare l’imposta. E se nessuno prima d’ora aveva chiesto il pagamento dell’Imu, chi lo ha fatto adesso pare abbia tutte le ragioni per farlo, prima fra tutte quella di non incorrere in futuro in qualche eventuale contestazione da parte della Corte dei Conti.

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