In aula per 90 minuti e il salvagente diventa il fallimento pilotato
La partita più insidiosa è durata esattamente come una partita di calcio: novanta minuti più recupero. Alle 9 il via in aula davanti al giudice delegato dei fallimenti Linda Vaccarella, un’ora e mezza dopo la fine. Nella sezione fallimentare del Tribunale di Latina in via Fabio Filzi, il primo a presentarsi è stato il neo presidente dell’Unione Sportiva Latina Calcio: Benedetto Mancini. Era teso, aveva il sorriso forzato e di circostanza, era accompagnato dall’avvocato che lo sta seguendo in questi giorni. Da una parte la nuova proprietà, dall’altra il passato con gli avvocati che rappresentavano Antonio Aprile che hanno voluto rappresentare che fino al 2 febbraio in Camera di Commercio non c’era ancora traccia del passaggio delle quote, davanti al giudice erano presenti anche i legali anche di Pasquale Maietta. La scadenza del 16 febbraio è diventata una data importante per tutti: squadra, tifosi, tecnici.

Cosa succede fino al termine della stagione
I lunghi giorni che hanno accompagnato al 16 febbraio sono stati pieni soprattutto di valutazioni. Ha preparato una strategia, o meglio una tattica per restare in termini calcistici, il collegio che assiste Benedetto Mancini. Le ipotesi erano diverse: quella del concordato che poi è stata scartata, la possibilità di evitare il fallimento con l’opposizione che non aveva vie d’uscita ma poi alla fine l’ultima scelta è sembrata la più indicata sotto il profilo tecnico con la costituzione dell’Unione Sportiva Latina Calcio che ha aderito al fallimento.
Se qualcuno può essere rimasto spiazzato, in realtà lo strumento del fallimento pilotato è stato già utilizzato nel mondo del calcio e ha tre precedenti. Eccoli: il Pescara Calcio viene dichiarato fallito il 19 dicembre del 2008, un mese dopo la società Delfino Pescara si aggiudica l’asta. Stesso discorso per l’Ascoli Calcio 1898 la cui sentenza di fallimento risale al 17 dicembre del 2013 con la nuova società che si è aggiudicata l’asta 51 giorni dopo. Nel periodo di tempo che intercorre tra la dichiarazione di fallimento e l’asta è consentito l’esercizio provvisorio a cui la Procura ieri ha dato l’ok anche se manca il via libera del giudice delegato.

Mancini rilancia «Continuiamo con il progetto»
Meno di due mesi fa, l’indomani del cambio di proprietà del Latina Calcio, nella sala stampa dello stadio Francioni il presidente Angelo Ferullo, accompagnato dai membri del cda Benedetto Mancini e da Regina Weinstein, si presentarono ai tifosi nerazzurri accendendo gli animi della città parlando di Serie A. Da quel 29 dicembre tutto è cambiato. Ieri Benedetto Mancini, che nel frattempo è diventato il nuovo presidente, era da solo a parlare di quel fallimento pilotato che lui stesso aveva chiesto poche ore prima davanti ai giudici del Tribunale di Latina. Mancini ci mette la faccia, una volta ancora: «Lo faccio per il bene di questa società - ha tenuto a precisare -. Io non ho interessi di alcun tipo qui a Latina. Lo faccio perché sono sicuro che questa può diventare una società importante e a tutti i livelli. E quello che abbiamo fatto nell’ultimo mese dimostra le nostre intenzioni».

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