Quattro  milioni di euro ballano qua e là fra il Tribunale di Latina, la fallita società dei rifiuti, il Comune e la partecipata Ecoambiente che si occupava dello smaltimento e poi di parte dello stoccaggio. Sono soldi che vengono da lontano, un vecchio debito accumulato tra il 2006 e il 2013 dalla Latina Ambiente nei confronti della consociata Ecoambiente e che adesso sono, appunto, il nodo irrisolto che pende sul fallimento della società senza che però ancora sia entrato a pieno titolo nella conta del crac. In pratica la Latina Ambiente, partecipata a maggioranza dal Comune, dal 2006 al 2009 non ha pagato il servizio di smaltimento ad Ecoanbiente; nel 2011 ha firmato una rateizzazione, rinegoziata nel 2013, quando ha pagato una prima rata lasciando comunque inevasi circa 3,9 milioni di euro. Le cose, allora, andavano già piuttosto male per la società partecipata. Ma il peggio è arrivato dopo e forse non è ancora finita. Come si sa il giudice Cecilia Cavaceppi ha riconosciuto il credito di Ecoambiente pari 3,6 milioni di euro più interessi ma quest’ultima aveva chiesto di essere liquidata non dalla Latina Ambiente, firmataria del contratto, bensì dal Comune in quanto socio di riferimento. Domanda ritenuta inammissibile dal giudice, dunque è la Latina Ambiente a dover pagare, la quale nelle more è fallita. 

(Articolo completo su Latina Oggi del 20 Febbraio 2017)