I vagoni della Translohr non hanno mai potuto dimostrare di essere puntuali, perché la tratta di percorrenza non è mai stata realizzata; ma anche se la metropolitana leggera è ancora un progetto nel cassetto, il segnale della puntualità arriva dalla Procura della Repubblica che da oltre un anno sta indagando su una serie di aspetti poco chiari di un’intrapresa nata nel 2005 e mai uscita dalla stazione di partenza.
Il sostituto procuratore Cristina Pigozzo ha convocato per oggi in via Ezio alcune persone, sei o sette tra ex amministratori e tecnici comunali, che dovranno sottoporsi ad interrogatorio in veste di indagati: l’ipotesi investigativa è quella di truffa aggravata, e sembra prenda le mosse dal pagamento di uno stato di avanzamento lavori avvenuto nel 2011. Non è chiaro se si tratti della liquidazione di parcelle in favore dei progettisti del tracciato di quella che sarebbe dovuta diventare la metropolitana leggera di superficie per collegare Latina Scalo con il centro del capoluogo, oppure se l’esborso sotto i riflettori sia quello per il pagamento di alcune carrozze già realizzate dalla committente Translohr, o magari tutte e due le cose. Ciò che desta meraviglia e che ha catturato l’attenzione degli investigatori, è il fatto che i pagamenti siano stati effettuati a saldo di uno stato di avanzamento lavori malgrado i lavori non siano mai iniziati.
E se è vero che la progettazione è stata fatta e che alcune carrozze sono state realizzate, è altrettanto vero che dal 2007 il programma per la realizzazione della metroleggera è fermo, oltre che oggetto di un acceso confronto tra maggioranza e opposizione portato avanti fino dalle ultime due amministrazioni di centrodestra, passando anche per due commissariamenti del Comune.

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