«La metropolitana è un problema che ricadrà sulle nostre teste e sul futuro dei nostri figli. In questa città dobbiamo alzare la testa e indignarci a cominciare da temi come questo». Chissà se nel gennaio 2014, quando pronunciò questo discorso in un convegno sulle forzature e le incongruenze di quell’opera, Damiano Coletta, allora presidente di Rinascita Civile, l’associazione dalle cui radici sarebbe nata Latina Bene Comune, avrebbe potuto immaginare dopo tre anni di ritrovarsi sindaco, a gestire la possibile risoluzione di uno dei capitoli economici e gestionali più delicati della storia della città. Ora la determinazione del sindaco di sciogliere quel vincolo è rimasta inalterata, come ha sempre ribadito, ma le strade da intraprendere appaiono ancora più chiare dopo lo squarcio aperto dalla Procura che ha tirato una riga ipotizzando intorno a quel progetto la truffa ed il falso a carico di dieci persone. Una via percorribile potrebbe essere quella, da vagliare con l’avvocatura, sulla opportunità di chiedere la nullità del contratto alla luce di quei criteri di «pura fantasia» e di quelle «gravi incertezze sul profilo della fattibilità» contestati dalla Procura. 

L'articolo completo in edicola con Latina Oggi (Domenica 26 febbraio)