Affollato il consiglio comunale di Sperlonga questo pomeriggio, con ben due mozioni presentate dalla minoranza. Con una è stata chiesta la sfiducia del sindaco Armando Cusani. L'assise civica si è aperta parlando della città, di questioni come il sociale, la viabilità, il servizio di raccolta rifiuti e la carenza di loculi presso il cimitero. L'opposizione ha chiesto sostanzialmente una presa di responsabilità alla maggioranza. Alle accuse di immobilismo ha replicato il capogruppo Massimo Giovannangelo, che ha ribadito come l’amministrazione non sia «né ferma né silente». Quindi è stata la volta della mozione di sfiducia al sindaco Cusani che inizialmente il presidente del consiglio comunale non voleva accettare. Cosa che poi ha dovuto fare in base a quanto previsto dal regolamento del consiglio comunale e dal Tuel. La discussione avverrà in un’eventuale altra assise civica da convocare in un arco temporale che prevede dai dieci ai 30 giorni di tempo dalla data di presentazione. Altra mozione presentata dalla minoranza quella relativa gli abusi nell'hotel Grotta di Tiberio. In sostanza è stato chiesto di agire – chiaramente nel rispetto della divisione dei poteri tra parte politica e uffici amministrativi – alla luce delle sentenze dei tribunali e delle inchieste giudiziarie, attivando i poteri previsti da legge per quanto riguarda le irregolarità edilizie. Cosa che – ha sottolineato la minoranza – è stato fatto nei confronti di altri sperlongani. Mozione bocciata. Anche la maggioranza ha presentato una sorta di mozione per impegnare tutto il consiglio comunale ad andare avanti nell'interesse del paese. Mozione per cui la minoranza ha presentato un emendamento. Il testo è stato approvato all’unanimità e impegna il sindaco, nel rispetto della distinzione dei poteri fra organi politici e uffici amministrativi, ad adottare tutti gli atti e provvedimenti necessari per garantire il rispetto delle leggi e delle sentenze della magistratura, al fine di evitare situazioni di disparità di trattamento fra i cittadini di Sperlonga e di non imparzialità della pubblica amministrazione.