La risposta definitiva arriverà tra qualche giorno: tra il 7 e l’8 marzo. In quel breve intervallo di tempo il collegio fallimentare composto dai giudici Catello Pandolfi, Francesco Cina e Linda Vaccarella dovrà valutare il piano di salvataggio del Latina Calcio e dare il via libera all’ esercizio provvisorio oppure respingere la richiesta nella stessa giornata in cui sarà emessa la sentenza di fallimento della società, l’unica certezza fino a questo momento. Ieri mattina il prospetto economico finanziario che percorre la strada del fallimento pilotato,  è stato presentato nella cancelleria fallimentare del Tribunale di Latina dal presidente della compagine societaria Benedetto Mancini. La Procura in un secondo momento ha la facoltà nei prossimi giorni di presentare delle contro deduzioni.  Nella relazione che è una specie di memoria, il massimo dirigente nerazzurro cerca di convincere i magistrati che la soluzione più idonea per tutelare tutti è proprio quella dell’esercizio provvisorio.  Nel prospetto viene chiamato in causa l’articolo 104 della Legge Fallimentare che mette in rilievo che «...con la dichiarazione del fallimento il Tribunale può disporre l’esercizio provvisorio se dall’interruzione dell’impresa può derivare un danno ai creditori, purchè non arrechi danni ai creditori stessi».  E’ con questa premessa che parte la richiesta di Mancini depositata dall’avvocato Renato Archidiacono:  la vendita del titolo sportivo porterà almeno un milione di euro, e poi ci sono anche i crediti sportivi da incassare e in questo caso il beneficio oscilla orientativamente tra il milione e i due milioni di euro; in un secondo momento con questo passaggio il passivo sarà ridotto a poco più di due milioni di euro e successivamente la riduzione con altri crediti sportivi da incassare porteranno ad una riduzione del debito di altri 2 milioni e 200mila euro.

(Articolo completo su Latina Oggi del 28 Febbraio 2017)