Hanno riferito che Manuel Ranieri non era presente sul luogo dell’agguato dove Nicolas Giuroiu, il giovane romeno sequestrato e poi ucciso a colpi di pistola, fu rapito e portato via.
Quel giorno, era il pomeriggio dell’otto marzo del 2014, hanno assicurato i due testimoni citati proprio dalla pubblica accusa, l’imputato non era presente sulla scena del crimine a Borgo Sabotino, a poca distanza dalla centrale nucleare dove avvenne l’agguato. La vettura condotta dalla vittima fu speronata da un’altra auto e furono esplosi in aria anche diversi colpi i pistola. E’ quello che hanno riferito i due testimoni, oltre al fratello dell’imputato, anche Adrian Ginka, condannato con il rito abbreviato nelle pieghe di un altro procedimento processuale, nel corso del processo in Corte d’Assise d’Appello a Roma per il delitto del camionista romeno che si sta celebrando in questi giorni.
Dopo che i giudici della Corte d’Assise del Tribunale di Latina avevano condannato alla pena dell’ergastolo Manuel Ranieri, ritenuto l’autore dell’omicidio, adesso il dibattimento è entrato nel vivo e il collegio difensivo sta cercando di scardinare le accuse. A deporre in aula spiegando di non aver visto sul luogo del sequestro l’imputato, è stato anche Adrian Ginka, un romeno anche lui condannato e che era stato arrestato dagli agenti della Squadra Mobile insieme agli altri presunti responsabili. I testimoni inoltre hanno sottolineato che la vittima avrebbe aperto il fuoco sparando alcuni colpi di arma da fuoco proprio sulla scena del crimine, è questa la ricostruzione che è emersa in aula.

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