Rigidi sulle regole, ma solo con le minoranze. L’opposizione torna all’attacco contro la maggioranza Coletta a pochi giorni dal primo appello al Prefetto in cui si denunciava l’impossibilità di esaminare in tempo utile il bilancio comunale. L’oggetto della rimostranza, formalizzata in una nuova lettera al Prefetto (la terza da quando si è insediato Coletta) e indirizzata anche al presidente del consiglio Massimiliano Colazingari, è ancora una volta il bilancio e l’applicazione dei regolamenti perché entro il 16 marzo i revisori avrebbero dovuto fornire il parere di legittimità sul documento previsionale 2017-2019. Un atto che invece è arrivato solo nel primo pomeriggio di venerdi, quando è stato trasmesso ai consiglieri via Pec, ma quel giorno di ritardo ha fornito il pretesto ai due consiglieri Calandrini e Calvi, dopo il no del presidente del consiglio alla proroga chiesta sugli emendamenti, per parlare di “violazione regolamentare verificata” e di un comportamento che non tutela la minoranza. I due consiglieri che si erano visti rifiutare la proroga ai termini per la presentazione degli emendamenti scrivono a Faloni che “oggi malgrado la detta impostazione perentoria del regolamento siamo di fronte ad un evidente mancato rispetto delle norme stesse per il quale si richiede un altrettanto perentorio intervento del presidente del consiglio. Ciò non tanto per presa posizione ma piuttosto perché tale ondivaga e pericolosa modalità inibisce il diritto della minoranza di esercitare il proprio ruolo di proposizione e controllo rispetto ad un atto di estrema importanza quale è il bilancio di previsione”. “Si sono utilizzati due pesi e due misure – spiega Alessandro Calvi – le norme devono valere per tutti". Di un altro avviso il presidente del consiglio Colazingari: “Il ritardo di mezza giornata può essere stato causato dal fatto che i revisori si sono trovati subito disponibili i pareri tecnici e contabili sui 62 emendamenti e hanno impiegato più tempo per eccesso di zelo e per dare una valutazione complessiva sul bilancio. Più che sollecitare il parere ai revisori nei termini non potevamo fare. Va però sottolineato il grande lavoro svolto sul bilancio ed il fatto che abbiamo fornito elementi ulteriori non dovuti ai sensi di legge (capitoli di bilancio) e in modalità informatiche".