A due anni esatti di distanza dagli arresti, la Procura di Perugia ha chiuso l’inchiesta per lo scandalo dei fallimenti pilotati in Tribunale a Latina. Nei giorni scorsi il pubblico ministero Massimo Casucci, titolare del fascicolo, ha notificato a venti indagati l’avviso di conclusione indagini. E’ quello che in gergo si chiama «il 415» e che consente poi agli indagati di chiedere di essere interrogati o di presentare delle memorie difensive. In un secondo momento il pm valuterà ogni singola posizione e poi deciderà il rinvio a giudizio (ma per qualcuno potrebbe anche archiviare anche se appare un’ipotesi remota) e a seguire sarà fissata la data dell’udienza preliminare ma i tempi non saranno veloci. Ci vorranno almeno sei mesi.
In 17 pagine e ben 22 capi di imputazione contestati a vario titolo ai venti indagati, i magistrati di Perugia, (la richiesta è firmata anche dall’Aggiunto Antonella Duchini e dal Procuratore Luigi De Ficchy), ricostruiscono tutto: i pagamenti di denaro e altre utilità, gli affidamenti per i fallimenti pilotati, gli incontri, gli accessi abusivi sui computer per trovare notizie di reato e viene contestata anche un’ipotesi di truffa. La lista delle procedure è lunga: dalla Cedis Izzi, alla Desca a Fratelli Olivieri e poi Eredi Mandara, Villa Gianna, Cantieri Navali Rizzardi Holding srl. 

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