Gli errori in corsia sono sempre dietro l’angolo. Un’operazione non perfettamente andata a buon fine è alla base di un esborso da capogiro per l’azienda sanitaria, chiamata ora a versare 270.000 euro a favore di una insegnante cinquantenne del capoluogo. Quest’ultima aveva presentato una richiesta di risarcimento danni a seguito di un intervento avvenuto il 22 febbraio 2012, presso l’ospedale Santa Maria Goretti di Latina. La donna lamentava di aver riportato postumi conseguenti al comportamento colposo dei sanitari. Poco dopo l’operazione sarebbe infatti diventata afona, con evidenti ripercussioni negative sul piano professionale. Il comitato valutazione sinistri, dopo l’analisi del fatto ha esaminato la documentazione clinica della paziente. Sotto il profilo sanitario sono state accertate gravi lesioni alle corde vocali. In relazione all’età della donna e alla patologia sofferta, il comitato stesso riteneva verificata l’ipotesi di danno. Fortunatamente per l’Asl c’è stata la possibilità di definire il contenzioso in via transattiva. «In relazione alla natura del sinistro –si legge nella delibera 118- alle valutazioni del comitato, alla considerevole riduzione della pretesa risarcitoria, si è ritenuta conveniente la definizione bonaria della vertenza». Inevitabile il riconoscimento del danno biologico. La vicenda è dunque arrivata a conclusione dopo cinque anni. L’avvocato Lucia Sbano (legale della paziente) ha fatto pervenire l’accettazione della proposta transattiva. L’importo verrà versato in sei rate da 45.000 euro a partire dal prossimo mese di aprile. 

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