Esiste un mondo parallelo al di sopra di noi. Un meccanismo sempre in moto, ubbidiente a ordini solo suoi, altre priorità , altre logiche, altri tempi, cadenzato dai ritmi delle fasce di eterni giovani che lo abitano, che si fanno chiamare âskatersâ, che non sono criminali. Con balzi, corse e trucchi del mestiere hanno già fatto dei loro luoghi un parco giochi a cielo aperto: sfrecciano diritti su una tavola nel vivo della città , anche contro la legge, contro il buon costume. Rischiano di farsi - di fare - del male? Certamente. Peccato che non vi siano alternative, perché Latina, che di strutture e infrastrutture ne ha da vendere, ancora non riesce a concedere loro uno straccio di spazio in cui poter coltivare la propria passione in sicurezza, dove âesprimersiâ non sia traduzione di âmultaâ, âarrestoâ, âpericoloâ. Da anni chiedono un angolo di libertà , eppure, forse per una forma di radicato daltonismo amministrativo, o magari perché ci sono esigenze dâaltro valore, anziché dover supplire ad unâassenza di spazi siamo costretti a contare spazi di assenza.
Improvvisati âskate-spotâ
In mancanza d'altro, la città presta agli skaters alcuni dei suoi angoli più frequentati, purché vi siano scale, panchine, pavimentazione liscia e tutto il bello dell'arredo pubblico. Lo âskate spotâ più gettonato è senz'altro quello di Piazza del Popolo: il pavimento in marmo dei portici dell'ex Intendenza di Finanza permette di raggiungere alte velocità e di saltare i gradini, per atterrare infine sull'asfalto della carreggiata. Non meno praticata è la zona della chiesa di Santa Maria Goretti, dove ad allettare gli skaters ci sono i muretti di marmo che circondano la fontana centrale. Poi abbiamo le panchine davanti alla Banca S.Paolo di Via Isonzo (zona Centro LâOrologio), i murettoni del Centro Makkeroni in Via Piave, panchine e gap a Piazza Toscanini, la fontana di Foce Verde, e câè anche il caso estremo della rotonda stradale di Viale G.P. da Palestrina che, per la sua forma piramidale, viene sfruttata a moâ di rampa per salti anche nel pieno del traffico giornaliero. Sono tutti contesti, quelli elencati, che espongono i giovani a gravi pericoli, poiché privi dei requisiti strutturali necessari alla pratica dello skateboarding, e al rischio dâincorrere in sanzioni disciplinari nel rispetto del codice stradale italiano, che considera lâesercizio dello âstreet-skatingâ un atto illecito e assimila lo skateboard ad un acceleratore di andatura potenzialmente nocivo per altri utenti.
Tutti skaters per strada: il caso del parco che non c'è
Tutti skaters per strada: il caso del parco che non c'è
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