Trascorsi due anni dallâavvio del processo denominato «Pay to drive» il Tribunale di Latina ha acquisito solo una testimonianza. Si tratta di quella dellâispettore Igino Pandolfi, comandante della sezione di polizia giudiziaria della Polstrada di Latina, che ha portato avanti le indagini sul presunto giro di patenti e tangenti, di esami «comprati», funzionari della Motorizzazione civile corrotti e titolari di autoscuole dove, anche stranieri che non parlavano una parola dâitaliano e non sapevano neppure cosa fosse un segnale stradale, pagando riuscivano a ottenere lâabilitazione alla guida. E non è ancora finita. Ieri mattina, infatti, lâispettore Pandolfi ha continuato a rispondere alle domande del pm sulle sedute dâesame incriminate, ma alla fine le parti hanno ritenuto fondamentale proseguire quella testimonianza visionando contestualmente i filmati di tali sedute, per poter meglio chiarire lâaccaduto e porre quesiti specifici allâinvestigatore. Tutto rinviato così al prossimo 3 luglio.
L'articolo completo in edicola su Latina Oggi (4 aprile 2017)