“Le dimissioni del Direttore Generale dell’ASL di Latina Caporossi, motivate ufficialmente da mere ragioni di interesse ed opportunità personali, cadono come un fuImine nel cielo già in tempesta della sanità pontina, visto il mancato mantenimento delle promesse di Zingaretti sulla creazione di un DEA di II livello al Goretti di Latina e sull’eccellenza della Casa della Salute di Sezze- afferma Gaia Pernarella, consigliere regionale di M5S - In tutta la Regione Lazio, del resto, si sta verificando una disgregazione organizzativa mai vista in precedenza e nell’agosto 2014 Zingaretti ha emanato le indicazioni per l’Adozione dell’atto di autonomia delle Aziende sanitarie, non prevedendo purtroppo precise cornici di riferimento in ambito organizzativo, limitandosi a fornire orientamenti molto generici.

La conseguenza è stata che gli atti aziendali, invece di essere integrati in un progetto organizzativo coerente a livello regionale. Sono diventati la proiezione degli accomodamenti dei singoli Direttori Generali alle necessità personali o degli operatori sanitari piuttosto che gli elementi organizzativi utili all’ottimizzazione ed efficientamento.
L’ASL di Latina pertanto, a seguito dell’approvazione di un atto aziendale voluto dalla direzione uscente, si troverà nella condizione di obbligare ad una continuità organizzativa, magari non condivisa, la nuova direzione, la quale però non avrà la possibilità di gestire i moduli e processi organizzativi secondo una visione autonoma che avrebbe dovuto razionalmente avere compimento ad opera dei redattori dell’atto stesso.

Come gruppo consiliare abbiamo già criticato nelle opportune sedi istituzionali le modalità di scelta politica con cui sono stati affidati gli incarichi dei Direttori Generali delle ASL, ma l’irresponsabilità con cui il Dott. Caporossi lascia a metà legislatura il suo incarico è assolutamente inaccettabile. A meno di un anno dall’approvazione del nuovo Piano aziendale e del conseguente piano strategico dell’ASL pontina, senza che ad oggi si sia potuta valutare la sua attuazione e le eventuali modifiche che a luglio sarebbero dovute passare nella commissione competente.
Fino a che questi personaggi senza alcuna responsabilità verso il ruolo che ricoprono, graviteranno intorno alla sanità laziale, sarà impossibile risolvere il nodo più grande della politica Zingarettiana. E il Commissario ad acta e Presidente della Regione Lazio, sarà ricordato come l’unico responsabile di questo disastro, visto che a lui si devono anche in questo ambito incarichi diretti senza la minima procedura di evidenza pubblica che sarebbe invece necessaria per selezionare persone competenti con un forte senso del dovere necessario a ricoprire qualunque incarico pubblico.”