Quasi un anno fa, era il 23 gennaio, il cantiere di via Piave era stato sequestrato su richiesta della Procura e su ordine del gip. Lo scorso 29 luglio è arrivata la notifica della chiusura dell’inchiesta ai 14 indagati e alla fine ieri mattina, pochi giorni dopo la richiesta di avocazione delle indagini preliminari del legale di Vincenzo Malvaso, l’avvocato Renato Archidiacono, è stato il turno dei nuovi interrogatori. In Procura per l’inchiesta sulla variante di Borgo Piave sono stati ascoltati l’ingegner Antonio Petti, difeso dall’avvocato Gianni Lauretti e l’ex assessore comunale Giuseppe Di Rubbo, assistito dall’avvocato Giuseppe Poscia. I due indagati hanno sostenuto la propria estraneità ai fatti: l’ingegner Petti che era il progettista, ha spiegato al magistrato inquirente di essersi attenuto allo strumento urbanistico che era in vigore e ha presentato una memoria tecnica relativa alla distanza tra l’immobile e la strada.

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