Un altro pezzo della giunta Coletta si stacca anzitempo ad un anno dalla scadenza naturale del mandato. Ieri l'assessore all'ambiente Roberto Lessio ha protocollato in Comune poco prima delle 9 le dimissioni «per motivi personali» rimettendo le deleghe (ambiente, Politiche energetiche, Acqua, Rifiuti, Marina) nelle mani del sindaco Damiano Coletta. Una mossa a sorpresa agli occhi dei più, ma non certo inaspettata per chi viveva all'interno del Palazzo le dinamiche sempre tese e sul filo del rasoio tra l'assessore più sanguigno e contestato della giunta Coletta e tutti gli altri, che fossero consiglieri, colleghi di partito, operatori balneari o semplici cittadini. Una decisione che non ha sorpreso neanche il Servizio e i dipendenti del suo ufficio dal momento che sembra che l'assessore avesse svuotato già poche ore prima la sua stanza.

Roberto Lessio inaugura un nuovo primato per la giunta Coletta: l'esecutivo senza scossoni è durato in sella appena un anno perché l'ultima ad andarsene il 14 giugno 2019 era stata l'assessore alle attività produttive Giulia Caprì, poi sostituita poco tempo fa da Simona Lepori. Lessio, poi, è il settimo assessore che abbandona la nave anzitempo (solo nel caso di Buttarelli fu una scelta obbligata seguita ad una vicenda giudiziaria) ed è in buona compagnia con tanti altri, Antonio Costanzo, Felice Costanti, Giulio Capirci, Antonella Di Muro e la stessa Caprì che a vario titolo hanno declinato l'impegno nelle funzioni che esercitavano. Tutti lo hanno fatto per motivazioni personali nella forma, ma nella sostanza spinti più da condizioni di lavoro divenute non sostenibili e non più in linea con il progetto iniziale. In questo caso cosa può aver scatenato la rottura è difficile dirlo, di certo le polemiche e i motivi di confronto non mancavano in questo periodo, dalle ultime critiche piovute per il mancato ripascimento e per la gara finanziata per interventi morbidi sul lido mai avviata alle scelte delicate sui rifiuti in merito alla questione dell'individuazione di una discarica di servizio a Latina e dopo le ultime dichiarazioni dell'assessore regionale Valeriani che aveva sollecitato i sindaci a decidere dove localizzare gli impianti per garantire il ciclo integrato dei rifiuti. 

Sembra però che a far detonare l'esplosione sia stata la tensione scoppiata tra sindaco e assessore dopo la mareggiata al lido di venerdì. L'assessore avrebbe dovuto raggiungere gli operatori balneari per verificare i danni del maltempo alle strutture. Nessuno lo ha visto e alla fine è stato il sindaco nel tardo pomeriggio a recarsi sul litorale e a rimediare al vuoto "istituzionale".  Una cosa, però, è certa: le ragioni vere di questo dissidio interno sono ora nelle mani del sindaco Coletta che può decidere di respingere o congelare le dimissioni, se non irrevocabili, e tentare la ricucitura e la mediazione. Fino ad oggi il primo cittadino ha sempre blindato la figura di Lessio anche di fronte a critiche accese come quelle di centrodestra e Pd che più volte ne hanno chiesto un passo indietro. Lessio è stato il primo sostenitore dell'avventura di Lbc insieme al nucleo storico di Costanzo, Capirci e Costanti, e strenuo difensore dell'operazione Abc di fronte ad ogni evidenza (la differenziata porta a porta mai partita e il mutuo non ancora in cassa). Proprio per queste ragioni per il sindaco, impegnato a tutelare immagine e sostanza della sua amministrazione, non sarà una scelta facile.