C'è l'uomo, c'è un Manifesto per una "città sostenibile", c'è, tracciata da subito ieri in conferenza stampa, la linea di demarcazione con «le forze di centrodestra» e da tutte le persone «che fino a pochi giorni fa erano qui dentro e ora sono dall'altra parte». E c'è anche, assicura il segretario dei Dem locali Daniele Cervelloni, la coscienza di aver ascoltato tutti, discusso con tutti, senza però essere riusciti a trovare la sintesi.

E allora basta. «Resta l'apertura alle forze che si riconoscono nei valori comuni del centrosinistra, ma tenendo ben fermi due capisaldi: il nostro manifesto, e la candidatura di Armando Cittarelli». Il Pd scende in campo, a poco meno di due mesi dal voto amministrativo, per strappare il governo locale a 20 anni di centrodestra. C'è molto da dire su quello che è successo fino a oggi con le altre forze politiche, Cervelloni ne parla ma precedenza al candidato: «Terracina è ferma da 20 anni, da quando è terminata l'azione riformista di Recchia. Col dissesto hanno portato a fallimento la città, ne siamo usciti con sacrificio ma oggi ancora stiamo pagando tributi al massimo. Nel frattempo sono peggiorati tutti gli indicatori economici, sociali e culturali. Abbiamo 6 automobili ogni 10 abitanti, una città del consumo senza regole, che non produce ricchezza pur essendo seduta su una miniera d'oro, con un reddito pro capite di 10 mila euro, 16esima in provincia». Cittarelli chiede una chance per cambiare, parla della Stazione-mare, strada che doveva portare fuori dall'isolamento l'entroterra, del quartiere Arene «soffocato dai palazzi senza nemmeno una strada dritta», delle scuole, come il Filosi che dovrebbe «essere il fiore all'occhiello della città, e che se non avrà una sede ora, probabilmente non l'avrà più». Insomma «una città nuova e diversa» che guarda alle ciclabili, al verde, a una rigenerazione urbana «diversa da quella del centrodestra, che riorganizzi i quartieri come comunità». Il candidato Cittarelli ripete più volte la parola giustizia sociale, equità. «Noi crediamo che possiamo costruire una città diversa, che restituisca speranza ai giovani».