Continuano a far discutere le dimissioni a sorpresa dell'assessore all'Urbanistica Paolo Mazza che avrebbe deciso di fare un passo indietro a causa dei ritardi che la proposta di delibera sulla rigenerazione urbana sta accumulando prima del passaggio in Consiglio comunale.

Un fatto che sta creando dissapori tra i gruppi consiliari di maggioranza. Da un lato "Ripartiamo con voi" ha risposto alla lettera di dimissioni dell'assessore che «la proposta di deliberazione sulla Rigenerazione Urbana viene consegnata per la prima volta a metà maggio 2020 ai capigruppo di maggioranza al fine di esaminarla e far pervenire eventuali osservazioni», dall'altra il gruppo " Formia, città in comune" sulla propria pagina facebook, ritenendo «pregevole l'opera fin qui svolta da parte dell'assessore Mazza» lo ha invitato a ritirare le proprie dimissioni. Stesso invito al sindaco a respingerle. «ll gruppo di Formia Città in Comune ritiene inoltre matura, necessaria ed urgente l'approvazione della delibera sulla Rigenerazione Urbana da parte del Consiglio Comunale.

Ovviamente preliminare sarà il passaggio nella competente commissione urbanistica, ma va detto che da troppo tempo si attende il doveroso riscontro politico ed amministrativo su questo progetto, che, vogliamo ricordarlo, consentirà una riqualificazione qualitativa di tutto il tessuto urbanistico cittadino e garantirà quel rilancio dell'economia invocato da anni». Duro il commento del meetup Formia 5 Stelle.

«Perdere l'Assessore all'Urbanistica è sicuramente un brutto segnale per la città di Formia, l'ennesimo di una maggioranza che più passano i giorni, più sembra rivelarsi per quello che realmente è, come peraltro il nostro meetup Formia 5 Stelle aveva già denunciato in campagna elettorale: un'aggregazione di rivendicazioni personali e interessi di parte senza idee per lo sviluppo della città con l'unico obiettivo di arrivare all'occupazione personale della sede comunale». Ed ancora: «A quanto pare però, anche questa maggioranza è vittima di un male che la città si trascina da oltre trent'anni: cambiare tutto per non cambiare nulla». Stesso commento per la scelta del nuovo capo di gabinetto. «Altro che "Un'altra cittá", perso il "rimmel" e il "mascara" elettorale, ci sembra proprio di essere tornati alla vecchia città».