I segni di attenzione alla vivibilità di una città sono dati dalle piccole cose che nell'insieme dimostrano cura, decoro, rispetto, necessari sempre ma tanto più imprescindibili in un contesto turistico. Ecco perché quelle viti a vista nel tabellone installato in piazza del Popolo per pubblicizzare la Marina da bandiera blu e fornire dettagli utili ai visitatori del capoluogo hanno molto della sciatteria e ben poco della cura che un'amministrazione dovrebbe riservare ai propri cittadini. Era arrivata proprio da loro la segnalazione di quella tabella illustrata con viti filettanti installata senza che ci si rendesse conto che attraversavano il cartello da parte a parte e sbucavano dalla parte opposta. Con tutti i rischi immaginabili se qualcuno dovesse rasentare il cartello o peggio finirci contro inavvertitamente. Nella migliore delle ipotesi si rischia di strappare il vestito o peggio ferirsi. Una leggerezza che potrebbe costare caro e che non è sfuggita al consigliere del Gruppo Misto Salvatore Antoci che contro sciatteria e noncuranza nell'esecuzione dei lavori pubblici ha condotta una battaglia personale da anni.

«Ci vedete anche voi – scrive in un post Antoci - una certa affinità tra le viti sporgenti dal cartellone della Bandiera Blu che il Comune di Latina ha fatto installare a Piazza del Popolo e la punteggiatura omessa o buttata a casaccio in un Regolamento dello stesso Comune? Io ci vedo una grande affinità che si chiama sciatteria, ossia quell'atteggiamento, quell'abito mentale, quell'attitudine che fa fare le cose con noncuranza, senza controllare il risultato, senza avere dentro il desiderio della regola d'arte e del lavoro ben fatto. Metti una persona sciatta (o, peggio, costretta ad operare sotto una dirigenza sciatta) a scrivere una determina, a redigere un regolamento, a riparare una buca dell'asfalto, a costruire una staccionata, a tagliare l'erba, a pulire un marciapiede, ad installare un segnale stradale, a potare un albero, a costruire un parco giochi, ad asfaltare una strada, a rispondere al telefono, ad accogliere il pubblico... e il risultato sarà sempre la sciatteria».

Per il consigliere comunale che viene dall'esperienza dell'associazionismo di quartiere «l'atteggiamento sciatto, che purtroppo dimora in troppi cervelli apicali del Comune di Latina, spiega perfettamente la trasandatezza, il degrado, l'illegalità e la sciatteria nella quale sono costretti a vivere i circa 125.000 cittadini di Latina».
Una condanna politica secca come tante altre dello stesso consigliere, che spesso restano senza risposta da chi di dovere. Segno anche questo di sciatteria e scarsa considerazione della necessità di confronto con i cittadini e con i loro eletti.