Nella notte tra il 7 e l'8 settembre scorsi i sistemi informativi del Comune di Latina hanno subìto un attacco da parte di un programma automatico di tipo CriptoLocker. Si tratta di un software malevolo che cifra e blocca i dati di un computer rendendolo di fatto inutilizzabile. Da quel momento, nonostante la compromissione dei server sia stata scongiurata, molti uffici hanno avuto problemi perdendo la propria operatività. Una operatività che sarebbe dovuta tornare attiva all'inizio della scorsa settimana, secondo le rassicurazioni fornite dall'assessore Cristina Leggio in commissione trasparenza. Ma così non è stato e ora i consiglieri della Lega e di Forza Italia, Massimiliano Carnevale e Alessandro Calvi chiedono più chiarezza dal Comune.

«A distanza di dieci giorni dalle parole dell'assessore Legio in commissione trasparenza- spiegano - con le quali, con molta calma e sicurezza, tranquillizzava tutti sostenendo che la situazione del software e quindi del sistema informatico del nostro comune fosse perfettamente rientrata o al massimo ne garantiva il perfetto funzionamento entro lunedì scorso..., apprendiamo che nella stragrande maggioranza dei casi i dati non sono ancora stati ricaricati e il personale non è in grado di poter adempiere al proprio lavoro. Far finta che tutto vada bene e che non sia successo nulla è tipico dei regimi che appartengono a culture distanti anni luce dai principi democratici e trasparenti della nostra nazione e noi non li possiamo tollerare! Cosa ha determinato tutto questo ? Quali sono i danni reali che si avranno, quanto lavoro dovrà essere ripreso da capo e soprattutto quando i nostri uffici potranno realmente riprendere la propria attività?» Per i consiglieri sono domande a cui nessuno degli amministratori sa rispondere o, se risponde lo fa in maniera imprecisa e superficiale. «Gli uffici non emettono bollette e molte pratiche, a cominciare da quelle edilizie, sono ferme da quasi un mese e dalla casa di vetro... nessuno parla o ci si ostina ad affermare che tutto vada bene ...! »Noi pretendiamo - concludono lega e Forza Italia - risposte certe e garanzie su eventuali fughe di dati sensibili e soprattutto vogliamo riappropriarci dei valori propri della nostra comunità che vedono la trasparenza non come un motto ma come un principio reale e concreto».