Ore cruciali, a Nettuno, per il futuro della maggioranza di centrodestra che governa la città.

Dopo l'indiscrezione rispetto alla possibilità - tuttora valida - delle dimissioni del sindaco Alessandro Coppola, la giornata di ieri è stata piuttosto febbrile, con gran parte dei partiti e delle rappresentanze civiche del governo locale che hanno chiesto al primo cittadino di evitare un passo così drastico, quale è quello delle dimissioni. Al contempo, però, l'opposizione ha provato a organizzarsi per andare da un notaio a firmare le dimissioni di gruppo, coinvolgendo anche qualche "malpancista" della maggioranza: un tentativo che, a quanto pare, è naufragato quasi prima di nascere, con tanto di strascico polemico all'interno delle varie anime dell'opposizione dopo una riunione a cui era presente anche l'ex sindaco Alessio Chiavetta.

Ad esempio, i due consiglieri del centrosinistra Marco Federici e Roberto Alicandri hanno "accusato" Mauro Rizzo - esponente dei 5 Stelle - di aver dato disponibilità a un'iniziativa congiunta, salvo poi «correre dal sindaco per raccontargli i nostri intendimenti e, con molta probabilità, per salire sulla barca piena di buchi e di toppe di questa amministrazione».

Rizzo, insieme a Carandente, ha poi diramato una nota stampa, evidenziando la necessità di istituzionalizzare la crisi: «In un modo o nell'altro altro questa amministrazione è arrivata da tempo al capolinea - hanno esordito -. E qualora il sindaco non decida di dimettersi come emerso da indiscrezioni di stampa, noi del MoVimento 5 Stelle non riteniamo esista altra strada se non quella di firmare e portare in aula la mozione di sfiducia: i colleghi la sottoscrivano».

Detto dell'opposizione, resta da capire cosa farà la maggioranza. Al momento, al netto dell'ipotesi delle dimissioni, in molti hanno chiesto al sindaco di poter proseguire l'esperienza di governo con qualche "aggiustamento" in Giunta. Un paio di uscite a fronte di altrettanti ingressi, che potrebbero in qualche modo riportare - forse non definitivamente - il sereno. Ma le scelte, in questo caso, potrebbero scontentare qualche consigliere che, a quel punto, potrebbe saltare dall'altra parte della barricata, indebolendo la maggioranza stessa.

Le prossime ore, dunque, saranno ancora una volta cruciali: la sensazione, però, è che i venti di crisi, qualsiasi sia la decisione di Coppola, possano continuare comunque a soffiare.