Non si è certo risolta con il congresso comunale la disfida interna al Partito democratico sul sostegno o meno a Damiano Coletta quale candidato sindaco alle prossime comunali, alla guida di una coalizione di centrosinistra. La minoranza interna dei Dem è sempre più convinta che la strada per arrivare al ballottaggio e poi rivincere è quella di un Coletta bis. In questo senso, nei giorni scorsi, ci sono stati ulteriori incontri tra le parti. La componente che spinge per questa intesa, non è certo un mistero, è quella guidata dal consigliere regionale Salvatore La Penna e di cui fanno parte il presidente provinciale del partito Mauro Visari, e gli ex consiglieri comunali Giorgio De Marchis e Omar Saubbo.
Durante l'assemblea comunale del partito ci sono state ulteriori prese di posizione. Una è arrivata anche pubblicamente, ieri, attraverso Facebook, firmata dall'ex consigliere comunale Giorgio De Marchis, oggi presidente del Parco dei Monti Aurunci. «Abbiamo conosciuto una città peggiore di questa, una città senza prospettiva che generava insicurezza e illegalità. Oggi Latina è una città diversa, che si sta ritrovando, che vuole andare avanti. In un incontro pubblico ho sostenuto che il Partito democratico non ha bisogno di costruire un campo alternativo, ma deve contribuire alla crescita di un campo largo di cambiamento con l'impegno di tutte le forze progressiste che non può non avere nella candidatura di Damiano Coletta il momento di sintesi e di rappresentanza». Una posizione legittima, all'interno del dibattito in corso nel Pd. Ma stando anche ai commenti apparsi sotto il post di De Marchis, non proprio una posizione "maggioritaria" nemmeno tra l'elettorato.
La minoranza interna dei dem è quella che maggiormente ha premuto per un accordo politico anche nel corso degli ultimi 18 mesi almeno. Un'intesa che è stata a un passo ma che è stato proprio Coletta, spinto dai suoi più estremisti componenti di Lbc, a non volere. L'antipartitismo di Lbc è una delle componenti fondanti del movimento civico e questo aspetto pesa ancora in modo enorme sulle scelte che vengono compiute al suo interno.